Bilancio di Missione
Opere di Carità Anno 2022

L’Opera don Orione in Italia è presente e viva con tantissime opere di
carità, che rispondono ai più diversi bisogni, con la prontezza richiesta
dal Fondatore, san Luigi Orione. Un piccolo esercito di religiosi, professionisti
e volontari tutti i giorni si chinano verso il prossimo, offrendo
accoglienza, relazione, cibo, vestiti, sostegno all’autonomia sociale ed
abitativa, interventi riabilitativi e sanitari, interventi psicologici, sociali
e di inclusione lavorativa.
La rete di questi servizi è solo in parte sostenuta dalle istituzioni, mentre
ancora oggi molte delle azioni di prossimità sono esercitate nel nome
della Divina Provvidenza, e con l’aiuto di tanti amici e benefattori.
Oltre alle opere di carità (residenze, centri di accoglienza, etc.) le
parrocchie si affiancano a questa straordinaria opera di prossimità,
soprattutto attraverso la dimensione più flessibile e immediata, legata
alla fornitura pronta di pasti, docce, pacchi di beni di prima necessità e
servizi di emergenza freddo.

Scopri l'esercito della carità e aiuta anche tu l'opera Don Orione!

L'ESERCITO DELLA CARITA'

Esercito della carità

Più di 4.000 tra Operatori sanitari (animatori, educatori, infermieri, medici, OSS, psicologi, terapisti della riabilitazione, ecc.), Collaboratori amministrativi e dei Servizi generali lavorano ogni giorno per la Qualità della Vita delle persone accolte, coniugando la propria professionalità con il carisma del Fondatore, che gli spinge ogni giorno ad amare il prossimo, facendo il bene sempre, il bene a tutti, e il bene in tutto.

Volontari e professionisti:
due fiamme di un solo fuoco

850 volontari (dei quali 330 nelle parrocchie), tra cui 60 sotto i 29 anni, animano quotidianamente la vita delle nostre case, innestando il seme della gratuità nei vari luoghi dove si accoglie e si serve il prossimo.

850

Volontari (100 in più del 2021) di cui 60 giovani (13 dalle parrocchie)

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I giovani, gli anziani, i disabili: in ognuno brilla l'immagine di Dio

Giovani, sole o tempesta dell’avvenire

128

sono i minori stranieri non accompagnati accolti nel corso dell’anno dai vari servizi educativi e di accompagnamento al lavoro. Per ciascuno di essi è pensato un progetto di vita, con particolare cura della transizione verso la vita adulta, con riferimento all’autonomia abitativa e all’inserimento lavorativo.

16

di questi in regime di emergenza, e, come si dice nel gergo della nostra famiglia religiosa, A CARICO DELLA DIVINA PROVVIDENZA

22

di questi, nel corso del 2022, hanno trovato lavoro, grazie alla nostra azienda di produzione di pannelli fieristici, oppure alla quotidiana opera di mediazione al lavoro da parte degli educatori.

Anziani e progetto di Vita

2.636 anziani variamente serviti in forma domiciliare, diurna e residenziale. Anche per essi non è costruito un PAI (Piano di Assistenza), come se fossero un mero oggetto di cure sanitarie e riabilitative, ma un Progetto di Vita, che oltre alla dimensione della salute e del funzionamento
intercetta la dimensione spirituale, relazionale e abitativa, con attenzione al confort, alla privacy e alla qualità del cibo.

2636

Anziani accolti e sostenuti col Progetto di Vita (436 in più del 2021)

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Benessere, appartenenza e crescita nella disabilità

2.636 anziani variamente serviti in forma domiciliare, diurna e residenziale. Anche per essi non è costruito un PAI (Piano di Assistenza), come se fossero un mero oggetto di cure sanitarie e riabilitative, ma un Progetto di Vita, che oltre alla dimensione della salute e del funzionamento
intercetta la dimensione spirituale, relazionale e abitativa, con attenzione al confort, alla privacy e alla qualità del cibo.

2437

Persone con disabilità accolte (837 in più rispetto al 2021)

Emergenza Ucraina: non chiedere come si chiama, ma che dolore abbia

Grazie alla presenza dell’Opera don Orione in Ucraina (a Kiev, Leopoli, Kharkiv e Korotich) la risposta all’emergenza è stata generosa e pronta, seppure in misura inferiore rispetto al 2021. Delle più di 650 persone accolte infatti nel 2021, ancora 120, di varia età e condizione di vita, sono tuttora accolti nelle case
predisposte per questo, fornendo ad ognuno ciò di cui ha bisogno, come vitto, alloggio, inserimento e formazione scolastica, iscrizione sanitaria, sostegno all’inclusione lavorativa, e tutto questo senza alcun aiuto da parte delle Istituzioni pubbliche.

120

profughi ucraini accolti nel 2022

Avevo fame, mi avete dato da mangiare,
avevo sete, ero nudo mi avete vestito ...

Accanto ai servizi più tradizionali, l’Opera don Orione mantiene uno stile di risposta pronta a bisogni ed emergenze quotidiane.
Il cibo rappresenta l’offerta più concreta, un segno tangibile di prossimità. Poi pacchi spesa, vestiti e altre forme di sostegno. Nessuno si avvicina a don Orione senza trovare risposta ai suoi bisogni, ordinari e complessi.

45.500

pasti offerti gratuitamente

4.370

pacchi spesa e vestiario

€ 285.000

stima del valore economico degli aiuti pronti distribuiti

Alla testa dei tempi

Il nostro Fondatore desiderava fossimo alla testa dei tempi, e non alla coda, adottando con coraggio quelle innovazioni che anticipano i tempi, migliorando il servizio alla persona.

Uno strumento concreto è la formazione professionale continua, che è una prassi costante nelle case di don Orione.

Oltre a questo, i convegni scientifici e gli eventi culturali consentono di dialogare con il mondo, testimonianza l’attenzione alla persona e promuovendo il cambiamento.

42.000
ore di formazione

106

eventi culturali aperti all'esterno (36 in più rispetto al 2021)

32

articoli pubblicati in riviste scientifiche o poster in convegni

La pietra scartata dai costruttori è diventata testata d'angolo

Le persone con disabilità lavorano, “nella misura consentita dalle forze” (San Luigi Orione). Promuovere il progetto di vita ha uno sguardo verso il mondo della comunità e del lavoro, provando a produrre servizi e beni in favore dei territori dove le istituzioni sorgono, offrendo non solo la loro testimonianza di bene, ma anche la capacità di sostenere il bene comune.

Dopo di noi Casa Aterno a Pescara
Dopo di Noi Albachiara a Santa Maria la Longa (UD)
Palestra di vita indipendente - Vita di Appartenenza a Genova

In rete per il bene comune

Aperte alla Chiesa locale e alla società civile, le nostre case non sono luoghi chiusi, ma istituzioni di comunità, pronte a collaborare su progetti di bene sui vari territori di appartenenza. In questo modo, il bene si moltiplica.

395
Istituzioni (parrocchie, associazioni,
movimenti, enti locali) con cui sono
aperte collaborazioni su progetti
(245 in più rispetto al 2021)

TIPO DI REALTA'

Parrocchie

42

Associazioni del territorio

245

Scuole

86

Altro (ospedali, prot.civile)

22

Laudato sì, o mio Signore!

Da figli della Chiesa, l’Opera don Orione ha raccolto la sfida ambientale, in linea con l’enciclica Laudato Sì. Sono molti gli indicatori dell’attenzione alla natura e al bene comune: tra questi, scegliamo quello della produzione elettrica da pannelli fotovoltaici, sulla quale le nostre case hanno investito in modo tempestivo ed efficace.

609.000 kW
energia prodotta dai pannelli fotovoltaici

Un volontario racconta ...

G., come sei arrivato a fare il volontario al Piccolo Cottolengo?
Per molti anni ho abitato qui vicino, in via _________.
Passavo davanti al Don Orione praticamente ogni giorno, guardavo questo complesso così grande, ma non sapevo proprio come fosse dentro. Poi la vita, quando meno te lo aspetti, ti riserva delle difficoltà che si trasformano in opportunità. A quel punto Don Orione è entrato a far parte della mia vita! Una mattina sono entrato e ho chiesto in portineria se accettavano volontari. Ricordo che al centralino c’era P. Gentilissima mi ha indirizzato a R. che mi ha presentato alla signora V., una persona squisita.
É stata lei a fare di me un volontario. Insieme ad A. ho stabilito il mio piano di lavoro. Io non riuscivo a credere che fossero tutti così affabili con me anche senza conoscermi. Oggi come oggi loro sono per me come fratelli.
Che impressione ti ha fatto all’inizio?
Mi ha fatto molta impressione entrare qui, ma in positivo.
Come tutti, nella vita ho avuto molte occasioni di entrare in ospedali e ricoveri per anziani ma qui è tutto diverso. Intanto nessuno parla di “ammalati” o “degenti”: qui tutti sono ‘ospiti’ e così li trattano. Io li vedo i vari operatori con quanta gentilezza e rispetto li trattano.

E quello che mi ha lasciato senza parole all’inizio è che tutti vanno in giro per i corridoi! In genere, negli altri posti, gli anziani sono piuttosto …addormentati, qui invece proprio no. C’è anche una signora che canta! Poi ho conosciuto una poetessa bravissima. Anche gli ospiti disabili che magari pensi che non capiscano, invece tu li saluti e ognuno a modo suo ti risponde!! Io lavoro in archivio, ma li vedo passare con gli operatori e le suore, bravissimi tutti, e un po’ alla volta sto cercando di conoscerli. Quindi non ti sei pentito di essere entrato qui... No, anzi. Il Piccolo Cottolengo è diventato per me la mia seconda famiglia. É incredibile come uno si sente accolto. Ogni volta che vengo, entro contento.
E… Esco felice.

Un familiare racconta ...

Sono M.P., sorella di G. ospite del Don Orione dal Giugno del 1974 a seguito della morte della nostra mamma nel febbraio di quell’anno. All’epoca G. aveva 15 anni e io 13; da subito G. si trovò bene (…) In breve tempo, sotto la guida affettuosa e competente delle due educatrici, M. e G., imparò a mangiare da sola, e per noi familiari sembrò un miracolo; quante volte ci siamo detti. “Se sua mamma L. avesse visto questo progresso come sarebbe stata contenta”. L’Istituto fin da subito è stato una seconda famiglia per G. ma in qualche modo anche per me.
Conservo un bellissimo ricordo delle estati a S. dove con il gruppo G.A.D.O. (Giovani Amici Don Orione) facevo la volontaria. Per me il beneficio era molteplice: stavo vicino a G., stavo insieme a ragazzi della mia età ed ho avuto modo di fare un’esperienza molto formativa per l’adolescente che ero. A S. infatti ho conosciuto e vissuto con tutte le ospiti e con tutte le Suore. Come non ricordare Suor B., Suor P. figure importanti per la mia crescita, ecco perché dico sempre che l’Istituto ha cresciuto Gianfranca ma anche me. Tornando a G. dovete sapere che ha diversi soprannomi proprio dovuti al suo carattere curioso e un po’ impiccione: “Prezzemolo” perché è sempre dappertutto, “Segretaria” datole dal Dott. P. perché lo seguiva sempre ma quello che a G. piace di più è “Gallina” attribuitole affettuosamente da R..
Nel corso degli anni G. è sempre venuta a casa in modo costante, questo ha permesso di creare un forte legame fra i due mondi e questa miscela di affetto e stata sempre alla base
della sua serenità. Le persone che giornalmente all’Istituto si prendono cura di lei fanno poi parte delle nostre chiacchiere sul divano a casa. La bimba di D., il coniglietto di S… E qui mi fermo ma potrei raccontare a lungo. Credo molto ai legami fra le persone, questo valore mi fu insegnato dal nostro amato papà G., ci rendono forti e buoni ci fanno sentire protetti in questo percorso di vita che per nessuno è privo di ostacoli. Fu Cristina a farmi coraggio il giorno in cui dovetti dire a G. che il nostro papà aveva raggiunto la mamma in cielo.
Approfitto di questa occasione per ringraziare tutte le persone che giornalmente si prendono cura di G. Grazie a tutti.

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MADRE DELLA DIVINA PROVVIDENZA
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