Chiesa – Giornata mondiale dei nonni e degli anziani: “Nella vecchiaia non abbandonarmi”.
Si celebra oggi – in prossimità della memoria liturgica dei santi Gioacchino e Anna, che ricorre il 26 luglio – la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, istituita da papa Francesco quattro anni fa.
Per la ricorrenza di quest’anno, il pontefice ha incentrato il suo messaggio sul tema della solitudine prendendo spunto dall’invocazione del salmo 71,9: “Nella vecchiaia non abbandonarmi”. La celebrazione tende a favorire la costruzione di legami tra generazioni e a combattere la solitudine che negli anziani si fa amara compagna di vita e tempo di sofferenza. È questo, infatti, un aspetto non sempre considerato e che tende a sfuggire in una società che si muove a ritmi esasperati e lascia indietro chi per età o per condizione personale non è in grado di rimanere al passo.
Nel messaggio, papa Bergoglio sottolinea: “Troppo spesso la solitudine è l’amara compagna della vita di noi anziani e nonni. Tante volte, da vescovo di Buenos Aires, mi è capitato di visitare case di riposo e di rendermi conto di quanto raramente quelle persone ricevessero visite: alcune non vedevano i loro cari da molti mesi“.
Riflettendo sui motivi, il Pontefice evidenzia come in molti Paesi, specialmente i più poveri, la causa della solitudine sia dovuta alla necessità di emigrare da parte dei figli, oppure alle condizioni di conflitto: “Quanti anziani rimangono soli perché gli uomini sono chiamati a combattere e le donne, soprattutto le mamme con bambini piccoli, lasciano il Paese per dare sicurezza ai figli“.
Un altro forte monito del messaggio è rivolto alle relazioni sociali che si vanno affermando nei nostri tempi: la crisi delle appartenenze comuni, l’affermarsi delle individualità. “Quando si invecchia, però, a mano a mano che le forze declinano, il miraggio dell’individualismo, l’illusione di non aver bisogno di nessuno e di poter vivere senza legami si rivela per quello che è; ci si trova ad aver bisogno di tutto, ma ormai soli, senza più aiuto, senza qualcuno su cui poter fare affidamento”.
Per rispondere a questa deriva, il Papa incoraggia tutti a non fare mancare agli anziani la tenerezza, ed esorta a visitare coloro che sono sfiduciati e non sperano più che un futuro diverso sia possibile. “All’atteggiamento egoistico che porta allo scarto e alla solitudine contrapponiamo il cuore aperto e il volto lieto di chi ha il coraggio di dire ‘non ti abbandonerò!’ e di intraprendere un cammino differente“.
Ciò che il papa chiede, in definitiva, è di andare controcorrente nel promuovere una cultura dell’incontro, creare spazi di condivisione ed offrire sostegno e affetto, rendendo manifesto l’amore di Dio che non abbandona mai nessuno. Per l’occasione è concessa l’indulgenza plenaria ai nonni, agli anziani e a tutti i fedeli che alle consuete condizioni (confessione, comunione e preghiera secondo le intenzioni del Papa) prenderanno parte alle diverse funzioni che si officiano il 28 luglio.