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Tortona – Genova e Don Orione, un legame di carità che continua

Tortona – Genova e Don Orione, un legame di carità che continua

Domenica al Santuario della Guardia di Tortona è stato celebrato l’anniversario del Pio Transito di Don Orione avvenuto a Sanremo il 12 marzo 1940.

A presiedere la solenne concelebrazione è stato invitato l’arcivescovo metropolita di Genova Sua Eccellenza REverendissima Monsignor Marco Tasca. Insieme ai concelebranti ed al rettore del Santuario don Renzo Vanoi ad assistere la celebrazione il vescovo diocesano monsignor Guido Marini, il quale rivolgendo il saluto a monsignor Tasca ha sottolineato il forte legame che Tortona e Genova hanno, avendo in comune la devozione alla Madonna della Guardia illuminati dall’esempio di carità di Don Orione.

Presenti inoltre numerose autorità civili e militari, associazioni, un folto numero di religiose e tanti fedeli devoti. Nell’omelia monsignor Tasca ha subito sottolineato la particolarità di questa domenica chiamata della “gioia” e questo motivo di rallegrarsi lo ha evidenziato tratteggiando alcune “pennellate spirituali” prendendo spunto da qualche momento della vita di Don Orione servendosi dei testi delle omelie che San Giovanni Paolo II fece in occasione della beatificazione e canonizzazione ed attualizzando nell’oggi che stiamo vivendo noi, gli insegnamenti del santo.

Prima pennellata è l’esempio di essersi lasciato condurre dalla logica serrata dell’amore che è stato il segreto della sua vita. “La cosa più importante per noi dev’essere la consapevolezza che il Signore sa quale sia il bene per ognuno di noi e noi avere la volontà di chiedergli di poter intravedere questo bene in mezzo alle fatiche e sofferenze della vita riconoscendo la sua presenza”.

Seconda pennellata è il suo essersi totalmente donato alla causa di Cristo e del suo regno sottolineando come le sofferenze e gli ostacoli della vita abbiamo segnato il suo ministero apostolico. “Rileggendo la prima lettura odierna evidenziamo come il popolo beffava, disprezzava e scherniva i suoi profeti, questo anche oggi tutti noi siamo consapevoli che non è facile essere cristiani ‘apprezzati’ e pertanto dobbiamo avere una fede vera e solida”.

Terza pennellata il legame di unione nella luce della santità di don Orione che unisce con le sue opere di carità le Chiese di Genova e di Tortona.  Quarta pennellata è stata l’amore che don Orione aveva per il Papa definendo la Congregazione ‘uno straccio sotto i piedi del Papa vivendo ed operando per lui’ “Ed oggi anche noi dobbiamo seguire le indicazioni del Papa aiutato dai Santi che ci indicano la strada corretta da percorrere”.

Quinta pennellata è la volontà di Don Orione di essere stracci nelle mani di Dio e questo lo sottolineava con forza soprattutto ai giovani che si avvicinavano sentendo la chiamata vocazionale. “Oggi sarebbero parole scandalose ma vanno lette come una vera disponibilità del dono della chiamata del signore. Perché il punto vero è che Dio vuole fare una storia con le nostre comunità, siamo chiamati a seguire la storia che Lui vuole fare seguendo e vedendo le sue impronte e dando tutto noi stessi”.

A conclusione della riflessione l’arcivescovo ha invitato tutti a chiedere al Signore, attraverso l’intercessione di don Orione, di imparare a conoscere e riconoscere le orme dell’umiltà e saper metterci in cammino nella sequela del Signore Gesù.

Al termine, la preghiera davanti all’Urna del Santo della carità, ha concluso la celebrazione molto sentita e famigliare che sottolinea come tutti si sono sentiti chiamati nel radunarsi nel tempio voluto e costruito dal santo Luigi Orione che ancora oggi ci parla e ci chiede di avere un vero ed autentico cuore senza confini dilatato dalla carità di Gesù Crocifisso.

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