Palermo – Santa Rosalia, una luce nella notte
Palermo ha festeggiato ieri la sua santa, Santa Rosalia, venerata nel Santuario sul Monte Pellegrino, affidato ai religiosi orionini.
La sera prima della festa i fedeli fanno la cosiddetta “acchianata”, la salita a piedi al Santuario, per vivere un momento intenso di preghiera e meditazione.
Nel giorno della Festa, l’Arcivescovo di Palermo Monsignor Corrado Lorefice ha celebrato la messa pontificale, insieme a numerosi sacerdoti diocesani e religiosi orionini, tra cui Don Giovanni Carollo, Direttore Provinciale, e don Natale Fiorentino, rettore del santuario.
Nell’omelia, Monsignor Lorefice ha ricordato i recenti, tragici fatti di cronaca che hanno portato su tutti i media la città di Palermo e hanno turbato le coscienze, soprattutto di chi si occupa di giovani e educazione.
“Abbiamo sentito anche noi il bisogno di salire sul monte. Rosalia continua a chiamarci in questo luogo – ha detto il Vescovo -. La festa cristiana, prima di tutto, è una opportunità per ritirarci e non per alienarci. Ma se anche quest’anno siamo saliti a Monte Pellegrino con il cuore sedotto d’amore, per stare in disparte con la nostra Santuzza al cospetto del Signore, non possiamo negarlo o rimuoverlo, siamo costernati, appesantiti. In città, nell’aria, si respira “un’inquietudine e una pesantezza sociale”.
L’Arcivescovo ha ricordato la violenza del branco contro una ragazza, ma anche gli incendi dolosi e li ha paragonati a ferite inflitte alla stessa Santa Rosalia, oltre che alla città che ella tanto amava.
“Oggi è festa se saliamo al monte del Signore, così da scendere a valle con l’intelligenza e la forza della fede. – ha concluso Lorefice – Per contribuire a cambiare il volto di Palermo. È questa la festa autentica che dobbiamo vivere! Lo dobbiamo a Rosalia. Ai nostri giovani depistati. Alla nostra città smarrita».