XI Domenica del Tempo Ordinario – Chiamati ad annunziare il Regno
Riprendiamo il cammino con l’evangelista Matteo, che ci farà compagnia fino al 26 novembre, solennità di Cristo Re.
La parola di Gesù del vangelo di oggi è l’inizio del cosiddetto discorso missionario, che si apre con la chiamata dei dodici apostoli. Gesù li istruisce e poi li manda ad annunciare il Vangelo.
Ascoltiamo nel racconto di Matteo il nome degli Apostoli: tra questi nomi, anche se non scritto nel testo, c’è anche il nostro nome. Nel battesimo siamo stati immersi nella vita di Cristo e siamo anche noi chiamati, come gli apostoli, a predicare soprattutto con la vita che il Regno dei Cieli è vicino. La nostra esistenza deve essere la testimonianza che Geù è sempre presente nella nostra vita e nel nostro tempo.
Gesù è il Regno, in lui Dio è presente in mezzo agli uomini: questo è quello che ogni discepolo, in ogni tempo, deve proclamare.
Noi non guariremo gli infermo, ma potremo recare sollievo in tanti modi, visitando gli ammalati e pregando per loro.
Non risusciteremo i morti, ma potremo risollevare quanti vivono in quelle “morti dell’anima”, stando vicino con l’affetto.
Non saneremo i lebbrosi, ma potremo toccare quanti si sentono anche oggi emarginati ed esclusi, ridando dignità e occasioni di integrazione.
“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”: la ragione più profonda del vivere è l’amore, ricevuto e donato. Dove manca la gratitudine del ricevere, mancherà anche la gioia di donare.