L’Opera Don Orione in Italia è presente e viva con tantissime opere di carità, che rispondono ai più diversi bisogni, con la prontezza richiesta dal Fondatore, san Luigi Orione. Un piccolo esercito di religiosi, professionisti e volontari tutti i giorni si chinano verso il prossimo, offrendo accoglienza, relazione, cibo, vestiti, sostegno all’autonomia sociale ed abitativa, interventi riabilitativi e sanitari, interventi psicologici, sociali e di inclusione lavorativa.
La rete di questi servizi è solo in parte sostenuta dalle istituzioni, mentre ancora oggi molte delle azioni di prossimità sono esercitate nel nome della Divina Provvidenza, e con l’aiuto di tanti amici e benefattori.
Alla costellazione già numerosa di opere di carità nel primo semestre del 2022 si sono aggiunte le case che hanno accolto più di seicento profughi ucraini, di cui alcuni con disabilità intellettive, motorie e sensoriali.
L’esercito della carità
4.500 professionisti (medici, educatori, assistenti sociali, infermieri, OSS, professionisti della riabilitazione, etc.) lavorano ogni giorno per la Qualità della Vita delle persone accolte, coniugando la propria professionalità con il carisma del Fondatore, che gli spinge ogni giorno ad amare il prossimo, facendo il bene sempre, il bene a tutti, e il bene in tutto.
750 volontari, tra cui un centinaio sotto i 26 anni, animano quotidianamente la vita delle nostre Case, innestando il seme della gratuità nei vari luoghi dove si accoglie e si serve il prossimo.
Volontari e professionisti: due fiamme di un solo fuoco
Nella disabilità brilla l’immagine
di Dio
1600 persone con disabilità (di cui 720 nell’età evolutiva) accolte nelle case dell’Opera don Orione, o in forma ambulatoriale/diurna o in forma residenziale. Per ognuna è costruito un Progetto di Vita, allo scopo di creare Benessere, Appartenenza e Crescita.
2.200 anziani variamente serviti in forma domiciliare, diurna e residenziale. Anche per essi non è costruito un PAI (Piano di Assistenza), come se fossero un mero oggetto di cure sanitarie e riabilitative, ma un Progetto di Vita, che oltre alla dimensione della salute e del funzionamento intercetta la dimensione spirituale, relazionale e abitativa, con attenzione al confort, alla privacy e alla qualità del cibo.
Anziani e progetto di Vita
La nostra carità non serra porte
180 stranieri accolti, tra cui alcuni nuclei mamma-bambino e 40 minori stranieri non accompagnati (MSNA). Per ciascuno di essi si costruisce un percorso di alfabetizzazione (ove necessario) e di inclusione sociale e lavorativa.