Giorno della memoria – Non c’è pace senza memoria
Il 27 gennaio del 1945 le truppe sovietiche liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, svelando al mondo l’orrore.
Negli anni della follia hitleriana, alcuni uomini e donne con le loro azioni coraggiose hanno continuato a far brillare scintille di umanità nel buio in cui era sprofondata l’Europa.
Tra queste figure spiccano anche molti religiosi orionini, che in diverse città dell’Italia salvarono dai campi di concentramento decine di persone.
A Roma Don Gaetano Piccinini, riconosciuto Giusto fra le nazioni nel 2011, coordina le richieste organizzate dalla Congregazione dalla Santa Sede, tramite mons. Montini e mons. Tardini sostituti alla Segreteria di Stato; a Milano il cardinale Schuster si rivolge a Don Cappelli, Suor Croce e al Piccolo Cottolengo; a Torino c’è Don Giuseppe Pollarolo; a Genova il cardinal Boetto, Mons. Repetto fanno riferimento a Don Sciaccaluga, Suor Bennata e alle varie sedi del Piccolo Cottolengo.
Proprio a Don Gaetano Piccinini, di cui quest’anno ricorre il cinquantesimo della morte, è dedicato un concorso per le scuole della Marsica, per ricordare il grande cuore di questo figlio di Don Orione.
“È necessario ricordare lo sterminio di milioni di ebrei e persone di diverse nazionalità e fedi religiose. Non deve più ripetersi questa indicibile crudeltà“: così ha detto ieri Papa Francesco nell’Udienza generale del mercoledì. E ancora oggi, alle pporte dell’Europa l’aumento delle tensioni tra Russia e Ucraina, minacciano di infliggere un nuovo colpo alla pace in Ucraina e mettono in discussione la sicurezza nel continente europeo, con ripercussioni ancora più vaste.