II Domenica del tempo ordinario – A Cana si manifesta la gloria di Dio
Terminato il tempo liturgico di Natale, la liturgia per alcune settimane riprende il tempo ordinario con un testo del Vangelo di Giovanni.
Dopo il prologo, Giovanni ci presenta la settimana inaugurale, che parla della testimonanza del Battista, della chiamata dei discepoli e del primo dei segni operati da Gesù alle nozze di Cana.
Le nozze di Cana rimandano alle nozze di Cristo con l’umanitaà, molto oltre ad una semplice benedizione di nozze: il segno delinea l’amore di Dio per gli uomini che culminerà con la morte in croce di Gesù-
Il segno fatto da Gesù alle nozze è una manifestazione messianica, come l’episodio del battesimo nel Giordano. Nel battesimo è il Padre che svela il significato del Cristo, a Cana è gesù stesso che si manifesta con un segno, la sostituzione dell’acqua in vino.
L’acqua lascia il posto a qualcosa di nuovo, l’antica legge lascia il posto a quella nuova: Gesù.
“Non è ancora giunta la mia ora”: il riferimento di Gesù è all’ora della croce, il momento in cui si compità il suo disegno di salvezza.
La croce non è il luogo della sconfitta, dell’umiliazione, ma è il luogo in cui si mostra la gloria di Dio, il suo amore fedele fino al dono totale di sè.