Fase 2 – Don Orione siamo noi!
Da ieri la nostra vita sembra aver iniziato il cammino verso una normalità più simile ai mesi pre-Covid19: riaprono negozi, ristorianti e bar, si può andare in spiaggia o nel parco. L’emergenza, per come l’abbiamo conosciuta dai media, è finita, con i suoi bollettini quotidiani, le immagini dalle terapie intensive, le bare, le strade deserte.
In questo momento più voci ci dicono di non abbassare la guardia, di non sottovalutare i rischi e di riprendere le attività con attenzione e prudenza.
Ripartire dopo l’evento della pandemia non è cosa semplice, nemmeno per le strutture per anziani e per disabili, per le scuole e gli asili, per le parrocchie e gli oratori.
Restano i costi molto alti per la sicurezza di ospiti ed operatori (mascherine, tute, disinfettanti, sanificazione) e si affacciano nuovi costi per garantire alle persone fragili di essere accolte e curate con una altissima qualità. Molti servizi devono essere ripensati potenziando i servizi a distanza, con una rimodulazione delle attività che favoriscono i gruppi più piccoli e le visite a domicilio. Servono quindi più educatori e dispositivi come tablet per mantenere i contatti con i familiari fuori e svolgere attività da remoto.
L’opera iniziata da San Luigi Orione, che abbiamo festeggiato pochi giorni fa, continua oggi la sua storia di carità, cura e accoglienza. Insieme ai suoi sacerdoti ed alle sue suore, oggi Don Orione siamo noi.
Siamo noi, non più con la veste talare, ma con il camice bianco di operatore sanitario, con la divisa colorata di educatore, con calcolatrice e computer di impiegato, con il grembiule del cuoco, con il tesserino di volontario.
Oggi, Don Orione sei tu, che con il tuo contributo ci aiuti ad essere la casa di tante persone sole, ammalate, fragili.
Anche a te Don Orione dice “Benefattori miei che mi avete aiutato: siate benedetti! Mi avete aiutato ad asciugare tante lacrime!”.