Senza tetto non senza diritti
Secondo l’ultima ricerca realizzata da ISTAT nel 2015, le persone senza dimora in Italia sono stimate essere 50.724. Il numero sembra purtroppo in costante crescita, come dimostrato anche dall’aumento delle pratiche aperte ogni anno dalla nostra associazione; ad essere complici di questo incremento sono fattori diversi, fra cui senza dubbio il perdurare di una crisi economica che negli ultimi anni ha indebolito ulteriormente categorie già fragili e ne ha create di nuove.
Stiamo assistendo ad un cambiamento del profilo dei senza dimora: un tempo chi si trovava a vivere in strada presentava spesso una storia di tossicodipendenza, alcolismo o disagi di natura psichica. Oggi, invece, si è testimoni di un vero e proprio processo di impoverimento, in cui la disgrazia o il caso possono distruggere tutto quello che si è costruito in una vita intera.
Si tratta di una realtà in cui è facile scivolare, ritrovandosi così improvvisamente intrappolati in uno stigma e condannati all’isolamento. Questa condizione di invisibilità è resa ancora più gravosa dalla perdita della residenza anagrafica, che rappresenta un problema centrale per le persone senza dimora.
Quello alla residenza è un diritto costituzionalmente garantito, eppure al momento non esiste una procedura comune a livello nazionale per iscrivere all’anagrafe le persone senza dimora. Le diverse prassi applicative adottate nei vari Comuni italiani rendono spesso difficoltoso l’esercizio effettivo del diritto.
La ricerca realizzata attraverso questo progetto si pone allora l’obiettivo di monitorare e, se possibile, tentare di uniformare le prassi su tutto il territorio. Questo al fine di garantire e assicurare l’esercizio effettivo del diritto alla residenza anagrafica a tutte le persone senza dimora.
Il progetto “Senza tetto, non senza diritti” ha voluto porre l’attenzione sul problema dell’iscrizione anagrafica per le persone senza dimora; QUI la pubblicazione integrale risultato del progetto.