Albania – Notizie da Bardhaj
Riceviamo da Don Rolando Reda, Don Dorian Mjestri e Don Giuseppe Testa notizie inerenti gli ultimi mesi dalla nostra missione orionina del Nord Albania.
Carissimi confratelli, amici e benefattori vicini e lontani,
in questi ultimi mesi abbiamo avuto qui in Albania una serie di avvenimenti e ricordi molto importanti che hanno toccato da vicino anche la vita della nostra missione. Nei giorni 5 – 9 marzo, Don Gianni Giarolo vicario provinciale e Don Maurizio Macchi consigliere hanno fatto la visita canonica prima ad Elbasan e poi dal 7 al 9 a Bardhaj. È stata la prima visita di Don Gianni in Albania. Un po’ breve come visita canonica ma molto fraterna. Tra le altre cose il giorno 7 hanno incontrato a Tirana, il nunzio apostolico mons. Charles Brown, ed hanno parlato della situazione della chiesa di Elbasan.
Il giorno 14, pochi giorni dopo, festa della primavera ci siamo incontrati tutti ad Elbasan perché il primo ministro Edi Rama è venuto fino alla chiesa san Pio X ed ha consegnato l’atto di proprietà di 5000 mq di terra al Nunzio che lo ha consegnato al vescovo mons. Giovanni Peragine il quale lo ha dato a Don Giuseppe De Guglielmo, direttore attuale della comunità.
Le parole del primo ministro “La chiesa cattolica ha subito 50 anni di persecuzioni durante la dittatura comunista e 25 anni di persecuzione dall’ inferno della nostra burocrazia. Speriamo con questo atto di mettere la parola fine a tutto questo, nessuno più minaccerà di espellervi da qui.” Era presente anche Don Felice Bruno consigliere alle missioni, venuto appositamente per partecipare a questo evento. Rimane in sospeso ancora una piccola cosa: quando fu edificato in fretta e furia, il muro di cinta nel 1997, al tempo dei disordini e sparatorie, sono stati inglobati 700 mq di più, speriamo che si possa giungere presto alla soluzione finale.
Per tutto il mese di marzo le piogge sono state intense su tutta la regione, le dighe che producono energia elettrica sono arrivate ai livelli di guardia e quindi è iniziato lo scarico forzato dai tunnel di sicurezza e tutta la zona a sud di Scutari è finita di nuovo sotto acqua. 40 giorni e 40 notti di allagamento, soprattutto nel nostro villaggio di Obot.
La domenica delle palme l’acqua era talmente alta che non siamo potuti andare a celebrare perché la gente poteva uscire di casa solo con le barche, il Sabato Santo per la benedizione dei cibi e la domenica di Pasqua per la santa Messa abbiamo raggiunto la chiesa con un grande camion militare, il livello dell’acqua era sceso un po’ e così abbiamo incontrato le persone molto stressate da questa situazione, anche per i gravi danni creati alle colture e agli allevamenti da 40 giorni di allagamento.
I pozzi d’acqua – nel villaggio non c’è l’acquedotto – sono a tuttora inservibili, inquinati da sostanze nocive trasportate dal fiume. L’intervento di sostegno del governo e delle autorità locali è stato quasi insignificante nell’emergenza ed anche ora dopo l’emergenza.
Il giorno 11 aprile l’arcivescovo di Scutari Mons. Angelo Massafra ha organizzato un incontro interreligioso con ortodossi e mussulmani su alcuni problemi che affliggono le famiglie e la società: droga, usura e giochi d’azzardo. Sono stati presenti i capi delle tre confessioni religiose, diverse autorità locali e rappresentanti della cultura della città che hanno ascoltato con attenzione le esposizioni dei tre relatori: uno mussulmano, uno ortodosso e uno cattolico. Anche i media locali hanno applaudito alla bontà della iniziativa che ha messo in evidenza alcune delle piaghe spesso nascoste di molte famiglie.
Il 15 aprile suor Teresa Alfano, delle suore Oblate della Madonna del Rosario, per il suo sostegno, che dona ormai da più di 20 anni, a molte famiglie povere di Bardhaj, ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Scutari. Un riconoscimento alle opere di carità compiute. Ha creato una rete di benefattori e amici a sostegno di ammalati, di bambini, delle famiglie più numerose e quelle nella estrema povertà. Il segno della Divina Provvidenza che sostiene i più deboli.
Il 16 Don Dorian ha radunato tutto il gruppo artistico per riprendere le prove del recital su Giovanni Paolo II. Il 21 aprile a Lezha con un gruppo di giovani abbiamo partecipato al ricordo dei 550 anni dalla morte dell’eroe nazionale Gjergj Kastrioti detto Skenderbeu, difensore della fede e della cristianità fino alla morte, davanti all’occupazione turca dei Balcani. Il 25 aprile con una solenne concelebrazione abbiamo ricordato il XXV anniversario della visita di Giovanni Paolo II in Albania, a Scutari. In quella occasione consacrò i primi 4 vescovi albanesi: Mons Frano Illia, Mons. Zef Simoni, Mons Robert Ashta e Mons. Rrok Mirdita ricostituendo ufficialmente la gerarchia in Albania, poi consacrò l’altare della cattedrale che tornava al suo stato originario. Per 25 anni era stata trasformata in palazzetto dello sport, e benedisse anche la prima pietra del santuario della Madonna del Buon Consiglio totalmente distrutto.
Il 26 abbiamo festeggiato la Madonna del Buon Consiglio sempre nell’ambito del XXV della storica visita del primo papa in Albania e i 25 anni dalla ripresa delle relazioni diplomatiche dell’Albania con la Santa Sede. Il primo nunzio fu Mons. Ivan Diaz. La presenza del presidente della Repubblica Illir Meta prima alla celebrazione e poi al pranzo in seminario con tutti i vescovi, sacerdoti e seminaristi ha voluto sottolineare l’importanza che quella visita ha avuto nella rinascita della Chiesa e della nazione albanese dopo la dittatura comunista che l’aveva isolata da ogni organizzazione internazionale. I festeggiamenti li abbiamo conclusi il sabato 28 con i nostri giovani che hanno riproposto al teatro dell’accademia delle belle arti di Tirana il recital “Lolek” il giovane Woitila, sulla vita di Giovanni Paolo II. Ci ha invitato l’arcivescovo di Tirana Mons. George Frendo. Era presente anche il nunzio apostolico Mons. Charles John Brown e l’ambasciatore polacco in Albania e un pubblico abbastanza numeroso. Tutti sono rimasti stupiti dalla bravura degli attori e dal messaggio di grande speranza che la fede e il messaggio evangelico diffonde anche nelle situazioni più drammatiche che si possono attraversare. È stata una bellissima esperienza anche per i nostri ragazzi. Siamo tornati a casa a mezzanotte, stanchi ma molto contenti.
È iniziato poi il mese di maggio, mese dedicato alla Madonna. La devozione verso Maria è forte nella nostra gente e al mattino per tutto il mese più di 100 persone sono venute alla messa quotidiana, poi tutti a scuola o al lavoro. Il giorno 8 abbiamo festeggiato con le suore dopo la supplica di mezzogiorno alla Madonna del Rosario. Dal 10 al 13 a Oblike abbiamo celebrato un triduo di preparazione e la festa della Madonna di Fatima con la partecipazione di molte persone e la festa in onore di Maria organizzata dai giovani. Abbiamo avuto la visita sempre gradita di Don Felice, che ha partecipato a Oblike alla festa della Madonna, compreso il pellegrinaggio a piedi che abbiamo fatto con circa 80 giovani, fino al santuario della Madonna del buon Consiglio sabato 12. Ha predicato in albanese a Bardhaj domenica mattina e a Oblike domenica sera. Lunedi 14 lo abbiamo accompagnato fino ad Elbasan e nell’incontro con i confratelli ci ha aggiornato sugli ultimi avvenimenti della provincia, poi insieme abbiamo festeggiato in anticipo il Fondatore.Il 13 maggio Ascensione del Signore e ricordo delle apparizioni della Madonna a Fatima. Terminata la festa a Oblike, abbiamo iniziato il triduo di preparazione alla solennità di san Luigi Orione.
Il giorno 16 aprile c’è stata una grande partecipazione di fedeli sia nella messa del mattino presieduta da Don Dorian, sia in quella solenne del pomeriggio, alle 17.00, presieduta da Don Rolando. Avrebbe dovuto venire l’arcivescovo di Scutari Mons. Angelo Massafra, ma un attacco influenzale lo ha bloccato a letto. Gli abbiamo augurato una pronta guarigione. 400 persone, quasi tutti giovani: da Hoti i ri, da Oblike, da Obot e naturalmente da Bardhaj, hanno seguito con attenzione la celebrazione. I canti sono stati guidati dal maestro Luca Mllugja direttore del coro della cattedrale ed eseguiti dal coro di Hoti i ri. Don Rolando all’omelia ha presentato gli amori di Don Orione, gli ideali che hanno ispirato la sua vita e le sue opere: Gesù, il Papa, le anime e Maria. Subito dopo i giovani di Bardhaj hanno animato la festa. Canti, balli e poesie alternate da messaggi significativi tratti dagli scritti e fatti della vita di Don Orione hanno intrattenuto per un’ora gioiosa tutti i presenti. L’aperitivo finale è stato molto apprezzato, infatti è durato solo pochi minuti: le cose offerte erano ottime e l’appetito dei nostri giovani e bambini erano ottime. Abbiamo chiesto la protezione del nostro Santo fondatore sulle famiglie dei villaggi a noi affidati e che interceda per nuove e sante vocazioni.
Il giorno 19 maggio siamo andati con due autobus di fedeli in pellegrinaggio a Laç al Santuario di Santo Antonio tenuto dai frati minori. Qui in Albania c’è una grande devozione verso Sant’Antonio di Padova che supera tutte le differenze religiose, moltissimi mussulmani salgono sul colle a pregare e chiedere grazie al Santo e dicono che ne ricevono molte. Ogni sabato al Santuario della Madonna del buon Consiglio una folla di devoti che va e prega con fede. È uno spettacolo di devozione e di fede genuina di tantissima gente che cerca il consiglio e l’aiuto della mamma celeste.
Gli ultimi giorni del mese sono volati via tra incontri e momenti di preghiera in preparazione alle prime comunioni che 48 ragazzi di Bardhaj hanno ricevuto il 3 giugno festa del Corpus Domini, e la preparazione degli animatori per l’oratorio estivo iniziato a metà giugno alla fine della scuola. Chiediamo a tutti una preghiera e a quelli che possono un aiuto per le nostre attività estive.
Salutiamo di cuore tutti auguriamo ogni bene e benedizione dal Signore. “Fare del bene sempre, del bene a tutti del male mai a nessuno.” “Ave Maria e avanti”. (S. Luigi Orione).