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Genova – Inaugurazione Cucina ad uso degli ospiti del Boschetto

Genova – Inaugurazione Cucina ad uso degli ospiti del Boschetto

Una Cucina per il Boschetto. Perché?
Innanzitutto, bisogna sapere cosa è il Boschetto:
Un monastero adibito a centro di accoglienza di emergenze abitative.
Ma si può anche vedere come:
Un luogo in cui sono raccolte persone che danno fastidio … perché diverse, perché alcune sporche, alcune disadattate, Rom, mussulmani, barboni …
Quindi un elemento di intrusione fastidioso innestato nel cuore della congregazione di Don Orione che trasforma questo “bruscolino” in una perla meravigliosa. Sì, il Boschetto è perla meravigliosa proprio perché “macedonia” di culture, razze, colori, povertà, miserie.
Allora l’Opera ha pensato di creare, come segno di unione, una cucina dove le famiglie potessero, con modestia ma nella dignità dell’essere umano, creare tavola, aggregazione, casa. Questa operazione sarà il primo passo per una completa rivisitazione della realtà del Boschetto. Questo nuovo Boschetto “2.0” è un progetto in piena collaborazione con il comune di Genova che, sia direttamente che indirettamente, con la presenza di assessori e loro delegati mercoledì 16 maggio hanno tagliato il nastro dell’inaugurazione dei locali.
L’economo provinciale Don Walter Groppello ha ricordato quanto questo luogo è stato, è e sarà “il luogo” dove si cercherà di incarnare oggi lo spirito di accoglienza del nostro fondatore San Luigi Orione. La scelta del 16 maggio, anniversario della canonizzazione, ha voluto rimarcare che gli sforzi sia economici che di risorse umane che vengono fatti, non sono per buonismo e populismo, ma per attualizzare l’imprenditorialità di San Luigi che voleva che le sue opere fossero alla testa dei tempi.
Per emulare il suo esempio bisogna ricordarsi quanto sia fondamentale la collaborazione con le istituzioni politiche e sociali del territorio. Questo evento è stato anche occasione di incontrare tutte le società ed i professionisti che stanno lavorando assieme all’Opera per cercare di fare questa svolta. La loro presenza in massa è il segno concreto di come La Carità sia contagiosa … Nel rispetto del lavoro ogni lavoratore “è un po’ come innamorato” di questo posto e mentre si prendono le misure della porta REI si lasciano al Boschetto una carrozzina ed un set di vestiti per i bambini, … mentre si testa la connessione remota della nuova caldaia, si regala la giornata … per aiutare Maya … che non ha i soldi per la gita scolastica …
Come ogni Festa, non poteva concludersi senza un rifresco, … Ma quello che doveva essere un modesto aperitivo con le solite patatine e stuzzichini “da sacchetto” è diventata una cena fredda a base di specialità genovesi e stuzzichini fatti a mano “dai volontari del Boschetto” che per tutta la giornata grazie alle derrate alimentari provenienti dal Banco Alimentare, non hanno voluto che venissero “sprecati soldi” e “la tavola imbandita” è stata fatta dalle mani nude delle persone con le tovaglie personali e la fatica di un giorno di lavoro.
È grande il desiderio di condividere questa gioia con chi legge, anche se non si riesce a trasmettere a pieno la gratitudine e la soddisfazione dei volti degli ospiti che, pressoché tutti presenti guardavano, applaudivano e gioivano questo “modo strano” di essere famiglia.

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