In memoria di Don Pietro Stefani
<<Una domenica dopo la santa Messa venne da me un giovane e mi disse: “Lei ha conosciuto don Orione. Mi dica subito senza pensarci: Don Orione che impressione le ha fatto? Subito risposi: Don Orione era un angelo. Il giovane non capì e mi disse: “Ma don Orione ha fatto grandi opere” ed io ho risposto: “E’ vero, le ho detto perché era puro, un angelo”>>
Ha affermato don Pietro Stefani nelle sue memorie,curate dettagliatamente da don Flavio Peloso. Don Pietro Stefani – conosciuto da tutti come don Pierino – si è spento il 29 aprile 2014 presso il Centro Don Orione – MonteMario di Roma dopo aver compiuto cento anni il 6 aprile precedente. Ricordarlo ad un anno dalla sua scomparsa, significa fare un tuffo nel passato, riflettendo sulla figura di don Orione, sulle sue continue sfide e sui suoi preziosissimi insegnamenti. Don Pietro Stefani ha conosciuto sia don Orione sia don Sterpi, riuscendo a comprendere in modo impeccabile gli insegnamenti del <<Padre della Congregazione>>.
IL GIOVANE PIETRO STEFANI INCONTRA DON ORIONE
Avendo don Pierino conosciuto direttamente don Orione, possiamo capire la diretta influenza degli insegnamenti di Luigi Orione su uno dei suoi tanti giovani. Don Orione – come tutti ben sanno – riteneva fondamentale l’educazione e la formazione dei ragazzi perché sono:<<Il sole o la tempesta del domani>>. “Il grande stratega della carità” come lo definisce don Flavio Peloso, ha ricercato sempre quei giovani, bisognosi, sofferenti o che semplicemente necessitavano di trovare la propria strada, facendo esplodere il proprio talento. Dopo averli trovati, faceva capire loro l’importanza del Cristo nelle nostre vite e della carità, strumento di coesione sociale e di elevazione spirituale. Don Pietro Stefani, perse il padre all’età di otto anni e la madre a quella di undici; dopo aver rischiato di morire almeno due volte, è stato accolto a braccia aperte da don Sterpi e da don Orione nel Paterno di Tortona. Dopo tanta sofferenza, ecco l’inizio di una nuova e straordinaria avventura. Grazie a Don Orione, il giovane Pietro Stefani ha avuto l’opportunità di entrare a far parte di una nuova famiglia, non sentendosi più solo. <<Eccomi in macchina con don Orione […] Cominciò chiedendomi notizie della mia famiglia. Quando sentì che ero orfano di padre e madre mi diede uno sguardo dolcissimo e mi disse: “Oh se tu sapessi quanto amo gli orfani! Sono i miei figli”. In quell’istante mi commossi. Stentavo a rispondere>> racconta don Pierino, mentre si recava a Voghera con don Orione per preparare il presepe vivente. Proprio in questa occasione, don Orione diede un grandissimo insegnamento al giovane Pietro: <<Oggi la Chiesa è staccata dal popolo. Tra il popolo e la Chiesa c’è un fossato. Bisogna riempirlo con le opere di carità. Il mondo oggi si salva solo con la carità operosa a favore degli umili, poveri, fanciulli, operai. Dobbiamo portare loro la fede, Gesù, il suo amore. Voglio portare loro la fede con tutti i mezzi. Solo questo desidero. Ho solo questo desiderio. Verrai anche tu e farai il pastore…>>.
DON PIETRO STEFANI E I GIOVANI
<<Ho incontrato nella mia vita Padre Pio più volte, don Sturzo, madre Teresa di Calcutta, De Gasperi, grandi anime, ma nessuno mi ha tanto colpito come don Orione>> ha affermato don Pietro Stefani>>.
Durante la sua lunga vita, don Pierino è stato sempre dedito alla formazione dei giovani seminaristi, di novizi (maestro dal 1947 al 1953), di chierici, di giovani, di anziani, di suore, di consacrate laiche.Tra le tappe della sua vita possiamo ricordarne alcune: 1953 – 1958, a Roma S. Filippo; 1958 – 1964, a Roma Istituto S. Maria; 1966 – 1969, a Foggia Incoronata; 1971 – 1979, a Palermo S. Rosalia; dal 1979 ad oggi, salvo due anni all’Istituto di Sette Sale (1985-1987), è stato ininterrottamente al Centro Don Orione di Monte Mario, prima incaricato della Fisioterapia e poi, dal 1987, viceparroco della Parrocchia Mater Dei. Facendo tesoro degli insegnamenti di Don Orione, Don pierino è stato sempre dedito ad azioni caritatevoli. Come aveva fatto il suo più grande maestro, così anche lui voleva far scoprire la propria vocazione a chi lo riteneva necessario. <<Don Orione ci formava servendosi di quanto vedeva in noi. Correggeva, stimolava, aiutava ad essere prima uomini e poi religiosi convinti, colmi di pietà ed educazione umana. Non gli sfuggiva nulla: educava, ho detto, con le piccole cose. Un piccolo seme genera un grande albero>>ha affermato don Pietro Stefani sempre nelle sue memorie.
AD UN ANNO DALLA SCOMPARSA DI DON PIERINO Francesco Volpe scrive:
“Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta” recita un celebre aforisma. Don Pierino, ad un anno dalla sua scomparsa, vive nel ricordo delle sue azioni e dei suoi insegnamenti. In qualche modo, nella vita bisogna lasciare il segno, ma soprattutto che i propri principi e i propri “risultati” vengano tramandati alle nuove generazioni. Prima don Orione, poi i suoi “discepoli”, ci insegnano ad amare Gesù, la Madonna, ma soprattutto ad amare i giovani, gli anziani, i bisognosi e i sofferenti. Gli orionini insegnano a vivere la carità in modo reale e pratico perché sotto questo cielo siamo tutti uguali e “bisognerebbe” cooperare per vivere dignitosamente la propria vita. Vivere la carità significa darsi un pizzicotto e soffrire perché sarà proprio in quel momento che il nostro cuore sarà in grado di amare il prossimo come se stessi.Come disse Don Orione a Don Pierino: “Non c’era bisogno di fondare una nuova Congregazione per essere come gli altri. Congregazione semplice, ove si cerca solo Dio. Via il fumo, lo sport, la politica, la troppa musica. La Congregazione segue il fumo della carità, non i mondani. Se si amano quelle cose si diventa mondani ecc. ecc. ma solo la ricerca di Dio… Dio solo, le anime…”.