Voluntari – Chiamati a essere discepoli missionari di Cristo
Dal 26 al 29 ottobre, il Centro per la pastorale dei giovani e l’animazione vocazionale Don Orione della Romania ha realizzato un’esperienza di servizio per 24 giovani e adolescenti provenienti da Iași e Oradea.
Lo scopo di questa esperienza è stato quello di aiutare i ragazzi a entrare nella logica del discepolato, seguendo Cristo e offrendolo agli altri, attraverso la relazione e la vicinanza con i bambini, i giovani e gli anziani ospiti del Centro Don Orione. Inoltre, è stata un’occasione per i giovani e gli adolescenti, alcuni dei quali non avevano un quadro completo di cosa significa essere orionini, di comprendere meglio l’armonia del carisma orionino, che intreccia in Romania l’educazione dei giovani nelle scuole, la formazione dei seminaristi e l’attenzione verso le persone più vulnerabili.
Accompagnati da Don Gabriel Ciubotariu, coordinatore della Romania, Don Andrei Lorenț, economo di Iași, e Don Cristian Andrieș, animatore vocazionale, gli adolescenti, tra cui 4 seminaristi, hanno manifestato il desiderio di essere discepoli missionari, in una logica di amore, grazie alla capacità di vedere, sentire e capire con il cuore.
Durante il loro soggiorno breve, ma significativo, tra gli ospiti del Centro di Voluntari, i ragazzi hanno sperimentato tre dimensioni fondamentali: la dimensione relazionale, che ha permesso loro di sviluppare e arricchire i legami interpersonali; la dimensione spirituale, che ha ampliato il loro orizzonte di fede, aiutandoli a riflettere sulla propria vita; e la dimensione culturale, che ha favorito la comprensione della storia recente del paese e lo sviluppo di una mente critica e aperta.
Innanzitutto, gli adolescenti hanno vissuto momenti che li hanno aiutati a entrare in relazione, ad avvicinarsi gli uni agli altri e, soprattutto, a stare accanto ai bambini, ai giovani e agli anziani del Centro di Voluntari. L’accoglienza da parte dei confratelli della comunità di Bucarest, Don Marius Beresoaie, Don Damian Ciobanu e Fratel Ianus, ha fatto percepire un bel clima di famiglia. Don Marius, direttore del Centro Don Orione di Voluntari, nel primo giorno di incontro, durante una riunione di presentazione del Centro e delle attività, ha anticipato che, nella relazione con i beneficiari, alla fine dei giorni passati lì, più che noi offrire aiuto, avremmo sperimentato un generoso e incondizionato aiuto proprio da parte dei bambini, dei giovani e degli anziani ospitati.
Durante il soggiorno a Voluntari, gli adolescenti sono stati gioiosi ed entusiasti nelle interazioni con gli ospiti del Centro e hanno partecipato ai vari momenti di preghiera. Oltre alla preghiera del mattino, che si concludeva con un piccolo spunto di “vitamina spirituale” preparato dai sacerdoti, i ragazzi hanno animato la Santa Messa domenicale, accompagnando anche gli ospiti in chiesa. In questo modo hanno sperimentato una relazione con Dio che brilla anche nella vita delle persone più vulnerabili, come diceva Don Orione.
Un ultimo aspetto che ha contribuito a rafforzare i legami tra i membri del gruppo è stato rappresentato dalla parte culturale. Il gruppo ha apprezzato i momenti di visita culturale della città di Bucarest, poiché hanno avuto l’occasione di osservare con uno sguardo diverso aspetti della storia e della propria cultura, visitando luoghi che raccontano ancora la storia recente della Romania.
Alla fine di questa esperienza, che è stata un’occasione per gli adolescenti e i giovani di conoscere meglio il carisma orionino e di desiderare di diventare discepoli missionari, ecco alcune loro riflessioni.
“La mia esperienza come volontario a Bucarest è stata estremamente preziosa e ricca di emozioni positive. I beneficiari del centro erano sempre sorridenti e pieni d’amore, e le interazioni con loro mi hanno insegnato lezioni importanti. Attività semplici, come le conversazioni, le passeggiate e i sorrisi, portavano loro gioia, e le emozioni che ho vissuto sono state uniche”.
“In questi giorni, ho imparato molto su di me e sull’importanza di prendersi cura degli altri, considerando che ognuno ha problemi, siano essi fisici o mentali. Ho realizzato che la felicità non si basa su beni materiali e che, nonostante le difficoltà, le persone possono trovare gioia nei momenti semplici. Un sorriso o un’attività condivisa possono migliorare la loro giornata”.
“Ho avuto un’esperienza indimenticabile in questi quattro giorni, incontrando persone che, sebbene malate, sapevano godere di ogni giorno. Gli anziani mi aspettavano con storie e ho imparato che un abbraccio o un semplice sorriso possono avere un impatto profondo. Quindi, ho capito che vale la pena dedicare del tempo a queste anime speciali, poiché si riceve molto più da loro di quanto si possa offrire”.
“Questa esperienza mi ha aiutato a osservare la bellezza delle cose e delle persone che mi circondano. Aiutando quelli del centro, ho visto il loro modo di vivere e la gioia che un semplice sorriso può portare. Sono grato per questa esperienza che mi ha mostrato il mondo da un’altra prospettiva”.