
Genova – Il tifo unisce
“Non ha importanza, non è determinante dove si è nati, conta quando e dove si sono avuti i primi
approcci con il calcio, per diventare un appassionato, un tifoso. Il tifo è una malattia giovanile che
dura tutta la vita”. Così parlava della passione del calcio Pier Paolo Pasolini.
Al Villaggio della Carità la fede calcistica è una cosa seria e non mancano mai, soprattutto al bar, gli sfottò tra le varie tifoserie e le discussioni infinite tra i sostenitori di questa o quella squadra, senza distinzione tra ospiti, operatori, volontari, amici e parenti.
Sì, essere tifosi unisce. La passione condivisa per una squadra, un atleta o uno sport crea un legame tra i sostenitori, generando coesione e senso di appartenenza.
Così il 29 marzo, prima dell’incontro di campionato, tra Sampdoria e Frosinone, i tifosi blucerchiati del Villaggio hanno ricevuto la visita del Sampdoria Club “Ragazzacci Blucerchiati” di Levanto-Cinque Terre (SP), nelle figure del Presidente, Alessandro, e dei Consiglieri Gianluca, Massimiliano e Yuri.
Tra risate, ricordi nostalgici della Samp di Vialli e Mancini, qualche coro da stadio e qualche timore per la stagione in corso, gli ultras e gli ospiti hanno posato il primo tassello di un’amicizia, che si spera di rafforzare condividendo qualche giornata allo stadio.
Il Villaggio, inoltre, ringrazia il Sampdoria Club “Ragazzacci Blucerchiati” per la donazione effettuata, che aiuterà all’acquisto del montacarichi che consentirà agli ospiti in carrozzina di accedere al palco del teatro.