Papa Francesco – Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori
La liturgia ricorda oggi San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Da oggi al 26 gennaio a Roma si celebra il Giubileo del mondo della comunicazione.
Papa Francesco ha pubblicato il messaggio per la 59ma Giornata delle Comunicazioni sociali, che si celebrerà il 1° giugno, dal titolo: “Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori”.
“Troppo spesso oggi – scrive il Papa – la comunicazione non genera speranza, ma paura e disperazione, pregiudizio e rancore, fanatismo e addirittura odio. Troppe volte essa semplifica la realtà per suscitare reazioni istintive; usa la parola come una lama; si serve persino di informazioni false o deformate ad arte per lanciare messaggi destinati a eccitare gli animi, a provocare, a ferire”. Ecco la necessità di “disarmare” la comunicazione, di purificarla dall’aggressività. “Non porta mai buoni frutti ridurre la realtà a slogan”.
Il Papa suggerisce di reagire a questa situazione come è descritto nella Prima Lettera di Pietro (3,15-16): «Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto».
“I cristiani – prosegue Francesco – non sono anzitutto quelli che ‘parlano’ di Dio, ma quelli che riverberano la bellezza del suo amore, un modo nuovo di vivere ogni cosa. Sogno per questo una comunicazione che sappia renderci compagni di strada di tanti nostri fratelli e sorelle, per riaccendere in loro la speranza in un tempo così travagliato”.
“La speranza – continua Francesco – è sempre un progetto comunitario”. E “il Giubileo ha molte implicazioni sociali. Pensiamo ad esempio al messaggio di misericordia e speranza per chi vive nelle carceri, o all’appello alla vicinanza e alla tenerezza verso chi soffre ed è ai margini”.
Papa Francesco invita i comunicatori a “essere testimoni e promotori di una comunicazione non ostile, che diffonda una cultura della cura, costruisca ponti e penetri nei muri visibili e invisibili del nostro tempo”. A “raccontare storie intrise di speranza, avendo a cuore il nostro comune destino e scrivendo insieme la storia del nostro futuro”.