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Savignano Irpino – Natale, tempo di riposo per ritrovare il senso del proprio  cammino

Savignano Irpino – Natale, tempo di riposo per ritrovare il senso del proprio cammino

Giovedì si è ripetuto, come ogni anno, l’incontro per gli auguri natalizi che allo scambio di auguri associa un momento di confronto sull’attività svolta nel corso dell’anno e di meditazione sul cammino etico e umano che ciascuno riverbera lavorando in un centro con chiara identificazione cristiana. Una riflessione che quest’anno all’interno della narrazione natalizia ha toccato il tema dell’anno santo che la Chiesa cattolica si appresta a vivere nel 2025.

Come ormai consuetudine di lunga data, in occasione delle festività di fine anno la giornata per lo scambio degli auguri natalizi viene vissuta al Centro come momento di riflessione prendendo spunto da vicende o documenti che la Chiesa propone.

Quest’anno, infatti, il relatore don Leonardo Verrilli, sulla scorta dell’anno santo indetto dal Papa per il prossimo anno, ha portato l’assemblea ad interrogarsi sul significato del Giubileo, ripercorrendone l’impostazione biblica per poi attualizzarne il senso e il suo impatto in una società come quella odierna che si ripiega sempre più su sé stessa in un circolo vizioso che nulla vede oltre il proprio io. Per illuminare meglio l’argomento, don Verrilli ha dato lettura di alcuni passi del messaggio natalizio di mons. Delpini, arcivescovo di Milano. Ha così posto in risalto il concetto della stanchezza dell’umanità che ha bisogno di riposo per ritrovare il senso più profondo dell’esistenza. Nel suo discorso, don Leonardo, commentando alcuni dipinti dedicati alla natività, ha mostrato alcune immagini in cui il giaciglio su cui era deposto Gesù prefigurava quasi il sepolcro. Infatti, ha sottolineato, il mistero cristiano è un tutt’uno. Il percorso da Betlemme arriva inesorabilmente al Golgota, e cioè dalla mangiatoia alla croce. Il vaticinio sta già all’atto della presentazione al tempio, lì fu predetto a Maria che la sua anima sarebbe stata trafitta da una spada e che quel bambino, segno di contraddizione, “è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele” (Lc 2,34).

L’incontro era stato aperto dai saluti del direttore che ha fatto il punto sull’andamento dell’anno in via di archiviazione ringraziando tutti per il contributo prezioso ed evidenziando come la dedizione di ciascuno ha permesso di curare ed assistere i più fragili oltre il dovuto. In ciò ha preso in prestito le parole di papa Francesco ricordando che anche oggi, si è chiamati a rispondere “al comando del Signore di prendersi cura degli ultimi tra di noi“. E, rimarcando come anche oggi tanti bambini nascono in mezzo a guerra e distruzione, ha chiesto di vivere la ricorrenza della nascita di Gesù non rimanendo indifferenti alle loro sofferenze ma, in qualche modo, condividendo con loro la speranza di un futuro di pace.

Al termine della conferenza, tutti insieme, dipendenti, consulenti, volontari si sono riuniti in chiesa per la celebrazione eucaristica in ringraziamento per l’anno trascorso e in affidamento di quello futuro.

Infine, la serata si è conclusa con un convivio fraterno, consumato in casa, a base di vivande tipiche natalizie, brindisi e reciproci auguri di fine anno.

 

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