Assisi – Esercizi spirituali del MLO: un cuore capace di stare in silenzio e ascoltare
Nel terzo giorno degli Esercizi Spirituali del MLO, la Chiesa celebra la memoria di San Vincenzo de Paoli, sacerdote, che a Parigi si dedicò alla cura dei poveri, riconoscendo nel volto di ogni sofferente quello del suo Signore. Fondò la Congregazione della Missione, e con la collaborazione di santa Luisa de Marillac la Congregazione delle Figlie della Carità, per provvedere al ripristino dello stile di vita proprio della Chiesa delle origini, per formare santamente il clero e per assistere i poveri.
Le lodi mattutine, presiedute da don Ivaldo Borgognoni, hanno dato inizio alla giornata. Nella breve riflessione, don Ivaldo ha ricordato a tutti come questi giorni siano un’esperienza unica per gustare la parola del Signore, rientrare in se stessi e prenderci il tempo per pensare solo a Dio. Ma non dobbiamo tralasciare che terminati questi giorni, siamo chiamati a “scendere dal Monte” ed affrontare le prove della vita quotidiana in “modo nuovo” perchè rigenerati e confortati proprio dal Signore che ci ha parlato cuore a cuore. E poi ricordando San Vincenzo de Paoli ha invitato tutti a mettersi a servizio dei fratelli che sono accanto a noi senza chiederci che tipo di povertà necessitano ma servire in modo totale e incondizionato.
La terza meditazione proposta nella mattinata dal predicatore richiama proprio il Vangelo della Trasfigurazione e invita ancora una volta a riflettere sull’importanza dell’ascolto. “Ci sono momenti nella vita – ha detto don Giovanni Carollo – in cui sperimentiamo sentimenti che non possono essere descritti. Ci accorgiamo come le parole, ha detto il predicatore, che pur essendo un formidabile strumento di comunicazione, rimangono spoglie di quell’intensità che vorremmo in qualche modo trasmettere. La nostra non è la fede delle visioni, ma dell’ascolto e quante volte questa parola ricorre nella Bibbia e quante volte questa parola viene disattesa”.
Nel pomeriggio, si sono uniti ai partecipanti un bel gruppo di giovani laici operatori presso la Casa orionina di Ercolano per vivere questi ultimi tre giorni. La quarta meditazione offerta da don Carollo ha richiamato alla meditazione la preghiera ed il servizio ovvero le figure di Marta e Maria. “Il silenzio, l’ascolto e la preghiera, oggi, sono elementi «senza utilità». Proprio per questo motivo al mondo non interessano e non sono cercati. Vediamo e ci accorgiamo che Chiese, conventi, eremi, l’un dopo l’altro, si sono chiusi o si stanno chiudendo e si sono trasformati in luoghi di arte o centri gastronomici. In una parola, ascolto, silenzio e preghiera, sono “improduttivi”, e sul mercato del benessere non contano affatto”.
Ed è proprio Papa Francesco che commentando questo passo ci ricorda che: “l’ascolto della parola del Signore, la contemplazione, e il servizio concreto al prossimo non sono due atteggiamenti contrapposti, ma, al contrario, sono due aspetti entrambi essenziali per la nostra vita cristiana. Aspetti che non vanno mai separati, ma vissuti in profonda unità e armonia”. Allora perché Marta è rimproverata? Marta, in sostanza, vuole offrire al Signore il meglio della sua casa, e nella sua generosità mette al centro tutto ciò che possiede e che può dare: ‘Ha ritenuto essenziale solo quello che stava facendo, era cioè troppo assorbita e preoccupata dalle cose da fare’. Maria ha un altro passo: si siede ai piedi di Gesù nell’atteggiamento del discepolo che si pone in ascolto e si prepara a ricevere il dono della parola: ‘In un cristiano, le opere di servizio e di carità non sono mai staccate dalla fonte principale di ogni nostra azione: cioè l’ascolto della parola del Signore. Maria ha capito e mette in pratica il vero atteggiamento di chi vuole seguire Gesù, e cioè il Signore si accoglie stando davanti a lui senza pensare troppo alle cose da fare, da dire o da dare, prendendole dalle proprie ricchezze. Perché ‘di una sola cosa c’è bisogno’. Preghiera e azione sono profondamente unite”.
Al termine della meditazione, spazio per la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione ed essere proprio accanto alla Porziuncola ha offerto ai partecipanti la possibilità di accostarsi alla confessione in questo luogo santo. La celebrazione Eucaristica presieduta da don Domenico Crucitti è stata espressione di rendimento di grazie. Nell’omelia si è collegato alle letture proposte dalla liturgia odierna sottolineando il saper distinguere e valorizzare il tempo fermandosi a riflettere (Prima Lettura) e invitando a fermarsi e porci la domanda sull’idea che noi abbiamo di Cristo (Vangelo). “Il punto fondamentale della nostra vita di ognuno di noi, ha detto don Crucitti, è la preghiera ed il segreto è dare tempo ad essa che ci porta poi ad esercitare la carità. San Vincenzo de Paoli, di cui si celebra la memoria è stato un santo di cui don Orione si è molto ispirato soprattutto nel comune amore ed attenzione ai più poveri”.
La visione del film “Dal buio alla luce” e la grazia di poter sostare in preghiera silenziosa in Basilica davanti alla Porziuncola, concludono la giornata caratterizzata dall’ascolto, dalla riconciliazione e dalla lode al Signore.