Assisi – Esercizi spirituali del MLO: la preghiera, un anello che lega la terra al cielo
Il secondo giorno degli Esercizi Spirituali è iniziato con la recita delle Lodi mattutine presiedute da don Alessio Cappelli. Don Alessio dopo la lettura breve ha esortato tutti a “svegliare il nostro cuore” e così lodare il Signore con la nostra voce e con il nostro agire.
Nella prima meditazione, don Giovanni Carollo ha incentrato la sua riflessione sul Salmo 8, un inno alla celebrazione dell’uomo e della riconoscenza verso Chi ci ha voluto e creato. La riflessione è poi proseguita sul significato specifico del pregare cristiano perché “il cristiano deve saper leggere la storia e vedere che in essa una costante è proprio la preghiera”.
Dopo un tempo di meditazione personale don Carlo Marin, vicario provinciale, ha presiuduto la celebrazione eucaristica. Nell’omelia ha sottolineato l’importanza di avere nel cuore il desiderio di incontrare il Signore. “Il vero motivo del nostro camminare – ha detto don Marin – è quello di andare alla sorgente della nostra vita che ci indica ciò che è essenziale per porci la domanda: di che cosa ho davvero bisogno? Il Signore salva sempre la grandezza del nostro desiderio”.
Nel pomeriggio nella seconda riflessione don Giovanni ha presentato l’ascolto come inizio della preghiera. “Il momento più bello della giornata – ha detto don Carollo – è quando si prega, perché si parla con chi più si ama. Il fine della preghiera è ottenere che noi facciamo la volontà di Dio e non che Dio faccia la nostra. Per stare in piedi occorre saper stare in ginocchio.”
Citando don Orione ha ripreso uno degli scritti in cui il Fondatore stesso ricorda di “avere i pensieri sempre e generalmente rivolti e tendenti alle cose buone e celesti, e zelare la gloria di Dio”.
Dopo uno spazio di preghiera personale ci si è ritrovati davanti a Gesù Eucaristia per l’Adorazione e il canto del vespro presieduto da don Rosario Belli. La cena e la preghiera di Compieta hanno concluso la giornata e insieme con le stesse parole di don Orione : che “la nostra vita e le nostre azioni siano una consacrazione all’amore divino”.