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XVII Domenica del Tempo Ordinario – Il segno dei pani nella nostra vita

XVII Domenica del Tempo Ordinario – Il segno dei pani nella nostra vita

A partire da questa domenica la liturgia ci farà ascoltare il capitolo sesto di Giovanni.

Il quarto evangelista non ha il racconto dell’istituzione eucaristica, ma dedica questo capitolo è un lungo discorso sul pane della vita, una catechesi sul sacramento dell’Eucarestia. In Giovanni l’istituzione dell’Eucarestia coincide con la moltiplicazione dei pani e dei pesci, ma il suo significato ultimo sarà rivelato solo nell’ultima cena: “li amò sino alla fine”.

Il segno dei pani è presente in tutti i vangeli, a sottolineare l’importanza dell’eucarestia per le prime comunità cristiane. Per quelle comunità capire il segno dei pani equivaleva a comprendere il significato dell’eucarestia come memoriale di Cristo, morto e risorto, come esperienza di amore concreto che ci porta a donarci gli uni gli altri.

La differenza più notevole tra il racconto dei quattro evangelisti è nel finale. Gesù si ritira sulla montagna tutto solo, perchè la folla vuole farlo re. Non ha capito il significato del gesto fatto da Gesù, si è fatta prendere dall’entusiamo ed è rimasta all’apparenza.

Noi oggi come le prime comunità cristiane ripetiamo i gesti eucaristici di Gesù: prendere il pane, rendere grazie, spezzarlo e distribuirlo. Ognuno di questi verbi ci interpella e ci invita a attualizzare il segno dei pani nella nostra vita.

Cosa possiamo fare con cinque pani e due pascei? Cosa possiamo fare con quella piccola ostia? Come incide nella nostra vita quel pezzettino di pane?

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