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Genova – Seminiamo il futuro: un’impronta colorata per salvare le api e la natura

Genova – Seminiamo il futuro: un’impronta colorata per salvare le api e la natura

Al Piccolo Cottolengo Genovese di Don Orione quasi 1000 polpette di semi, un gruppo di nonne e nonni, e 300 bambini della scuola primaria insieme per difendere l’ecosistema e gli insetti impollinatori nella Giornata Mondiale delle Api

Proteggere la terra e i suoi diversi habitat è una responsabilità di tutti. Ecco perché quest’anno, in occasione della Giornata Mondiale delle Api, un gruppo di ospiti del Piccolo Cottolengo Genovese di Don Orione e 300 bambini di alcune scuole primarie cittadine hanno deciso di unire le forze per salvaguardare la natura, lasciando la loro impronta colorata sul pianeta.

Sono state, infatti, oltre 900 le polpette di semi preparate dalle nonne e dai nonni del Villaggio della Carità di Camaldoli, Casa del Piccolo Cottolengo sulle alture del quartiere genovese di San Fruttuoso, e consegnate ai bambini dell’Istituto di Cultura e di Lingue Marcelline e dell’Istituto Comprensivo Burlando di Genova.

Le polpette di semi, realizzate dagli ospiti con la collaborazione degli animatori geriatrici e degli operatori volontari di Servizio Civile Universale, rappresentano un semplice e prezioso aiuto per le api e gli altri animali impollinatori, che soprattutto in ambiente urbano, tra asfalto e cemento, fanno sempre più fatica a sopravvivere. Si tratta di un composto di argilla, terra e semi di piante selvatiche che, una volta ben amalgamato, viene suddiviso in piccole palline e lasciato essiccare. Le polpette poi, appoggiate sul terreno e bagnate dall’acqua piovana, rilasciano i semi, che già dalla seconda settimana iniziano a germogliare rinverdendo e rigenerando aiuole, parchi, rotonde, giardini, nutrendo gli spazi brulli della città.

La Giornata Mondiale delle Api è stata istituita nel 2017 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare i cittadini sul ruolo fondamentale degli insetti impollinatori per la conservazione degli ecosistemi e sul pericolo di estinzione che riguarda un numero sempre crescente di questi fondamentali animali. Api, vespe, farfalle, coccinelle, ragni, rettili, uccelli e piccoli mammiferi, infatti, sono responsabili della riproduzione di ben l’88% delle piante da fiore del mondo, e solo in Europa di circa l’80% delle specie coltivate.

Purtroppo però l’inquinamento, la frammentazione degli habitat, i cambiamenti climatici e la diffusione di specie aliene invasive stanno da tempo mettendo gli insetti impollinatori in serio pericolo, e insieme a loro il futuro della biodiversità e la sussistenza di centinaia di milioni di persone.

“Per i nonni – racconta Ilaria Croce, animatrice geriatrica al Villaggio della Carità di Camaldoli – tramandare il compito di custodire il mondo viene vissuto come lasciare una memoria per il futuro. Questo progetto ha permesso anche a loro, nonostante l’impossibilità di muoversi e curare un giardino, di contribuire a rendere più accogliente la nostra città per le api”.

Le semenze scelte per le polpette sono esclusivamente di piante mellifere, tra cui vari tipi di trifoglio, la facelia, la lupinella, il grano saraceno, tutte piante con fioriture colorate e profumate che attirano le api e gli insetti impollinatori. Una volta pronte, le polpette sono state confezionate con cura dalle nonne e dai nonni del Villaggio della Carità di Camaldoli e, accompagnate da una pergamena con le istruzioni d’uso, consegnate ai bambini. In rappresentanza di tutto il gruppo di lavoro, alcuni nonni hanno portato i preziosi sacchetti salva-api direttamente a scuola, in un momento di festa, scambio e condivisione tra grandi e piccini.

“La preparazione delle polpette di semi – ha dichiarato la signora Orietta, 85 anni e ospite del Villaggio della Carità di Camaldoli – mi ha molto coinvolta. È importante insegnare ai bambini a proteggere la natura e a rispettare gli animali. Le api sono importanti per il nostro mondo e sono stata felice di fare qualcosa per loro da regalare ai bambini. Portare le nostre polpette ai bambini e affidargli la nascita di nuovi fiori è stato un momento emozionante e gioioso”.

Attraverso l’attività di manipolazione, i nonni hanno potuto allenare, recuperare e potenziare competenze motorie, cognitive, e riattivare memorie personali, continuando a sentirsi utili e produttivi per la società. La promozione della conoscenza della storia collettiva grazie ai racconti e alle testimonianze, e lo scambio di informazioni e abilità, hanno inoltre creato uno spazio dove nonni e bambini si sono sentiti reciprocamente accolti e ascoltati.

Questa iniziativa si è svolta all’interno dei progetti I Care e Nonni di Penna che da tempo il Villaggio della Carità di Camaldoli ha avviato rispettivamente con l’Istituto di Cultura e di Lingue Marcelline e con l’Istituto Comprensivo Burlando, incentrati sulla cura e la valorizzazione del rapporto intergenerazionale.

“Per i nostri bambini – raccontano Cecilia Russo e Ambra Giacomini, docenti delle Marcelline – il progetto ha rappresentato l’opportunità di vivere una realtà di scambio. Molti di loro vorrebbero tornare a salutare i loro nuovi amici insieme ai genitori il prossimo anno. Anziani e bambini – continuano le insegnanti – sono una risorsa gli uni per gli altri. La condivisione di ricordi ed esperienze ha portato benefici a tutti i soggetti in gioco. Si sono instaurate relazioni fatte di complicità e affetto, consolidate capacità empatiche e relazionali, allargate le reti amicali e di supporto contrastando la solitudine”.

Alcuni bambini hanno già sparso i loro semi ai Parchi di Nervi, il più importante complesso botanico di Genova e uno tra i più ricchi e antichi d’Italia; altri progettano di portare le polpette con sé nelle loro vacanze estive in montagna, mentre altri ancora li hanno già piantati a casa seguendo le istruzioni imparate a lezione insieme agli insegnanti e ai nonni.

“Durante la merenda Giovannina mi ha confessato che stare seduta all’ombra dell’albero della scuola le faceva tornare in mente le estati della sua infanzia, di quando il caldo colpiva i campi dove lavoravano i suoi genitori e lei si riparava sotto gli alberi a leggere” – racconta la piccola Sveva, che ha pensato di chiamare la sua piantina proprio Giovannina per ricordare l’amicizia con la sua nuova compagna di avventure.

“Incontrare i signori è stato interessantissimo – riferisce invece Viola – così come ascoltare le loro storie ed esperienze. È bello confrontare il nostro presente con il loro passato, così diverso ma anche affascinante e tutto da scoprire. Alcuni ci hanno spiegato il loro vecchio lavoro, e Giovannina ci ha mostrato i suoi lavori a maglia”.

Filippo sta cercando il posto adatto per le sue polpette nell’orto di casa, dove insieme alla mamma sta costruendo un alveare artificiale per accogliere le api nel modo più sicuro; Mattia le ha seminate nell’orto della nonna, che si occuperà di custodirle insieme a lui. Pietro ha piantato le sue polpette in giardino e si sta occupando di annaffiarle qualche volta a settimana, controllando le piogge stagionali. Azzurra pensa di portarle nella sua casa in campagna, Maria le seminerà in Trentino in vacanza, Emma vorrebbe far crescere le prime piantine in un vaso sul suo comodino, mentre Matilde le sta conservando per piantarle nell’ufficio del papà per donare anche a lui qualcosa di cui prendersi cura.

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