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Genova – La via della carità sui passi del Beato Francesco Drzewiecki

Genova – La via della carità sui passi del Beato Francesco Drzewiecki

La via della carità, che tocca le opere orionine in Genova nel centesimo anniversario della prima Casa aperta da Don Orione, ha fatto tappa alla Casa di Castagna.

Qui, la famiglia carismatica orionina ha festeggiato anche il 25° anniversario della beatificazione di Don Francesco Drzewiecki, sacerdote orionino morto martire nel Campo di Dachau nel 1942.

Don Dorino Zordan, direttore del Piccolo Cottolengo Genovese, nell’omelia ha ricordato la storia di don Francesco, che è legata alla Casa di Castagna. Dopo la formazione iniziale in Polonia e in Italia, fu ordinato sacerdote il 6 giugno 1936, spese le sue primizie sacerdotali al Piccolo Cottolengo di Genova-Castagna, occupandosi delle vocazioni e delle persone con disabilità che vivevano nella Casa.

Nel 1939 ritornò in Polonia e allo scoppio della guerra, con centinaia di altri sacerdoti e religiosi, fu improgionato. Internato a Dachau il 14 dicembre 1940, Don Franciszek Drzewiecki, dopo due anni di stenti, di privazioni, di lavori forzati e di nobile presenza umana e religiosa, fu eliminato perché “invalido a lavorare”. Morì il 13 settembre 1942. Aveva solo 34 anni: 6 di sacerdozio.

Dopo la celebrazione della Santa Messa, Don Dorino ha illustrato la storia della Casa di Castagna a un nutrito gruppo di collaboratori delle Case Genovesi, a rappresentare la costellazione della carità che abbraccia l’intera città.

Nata da un gesto di carità, la Casa di Castagna continua oggi la sua missione di servire i più poveri, le persone anziane fragili, cercando di essere “alla testa dei tempi”, come voleva il Fondatore e come ha ricordato la dott.ssa Rosella Giusto, Direttore sanitario, nel presentare i suoi collaboratori.

Animatori, fisioterapisti, OSS, infermiere, assistenti sociali, impiegati amministrativi: un gruppo che si sente una famiglia, che si rispecchia nel carisma di don Orione  e che cerca, fedele alle sue parole, di “fare bene il bene”.

Il Responsabile di struttura Carlo Forchieri ha concluso questo momento affermando che la sfida attuale  che la Casa affronta ogni giorno è quella di mettere insieme fede e ragione, di coniugare il carisma e i valori del Fondatore con gli approcci moderni della scienza e della medicina, con la finalità di essere accanto a chi vive un momento della propria vita carico di domande e di sofferenza, un momento da vivere non da soli.

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