Genova – InSport 2024: tutti in pista per andare oltre la disabilità
100 bambini della scuola primaria e un gruppo di ragazzi con disabilità intellettiva uniti dallo sport per imparare che la diversità è un valore
Si è conclusa con grande successo di pubblico la prima edizione di “InSport – Festa dell’inclusione sportiva per ragazzi e bambini con e senza disabilità”, iniziativa organizzata dal Piccolo Cottolengo Genovese di Don Orione nell’anno del centenario della sua fondazione, nel contesto di Genova Capitale Europea dello Sport 2024.
All’interno del parco pubblico del Mercato di Corso Sardegna, area un tempo destinata al mercato ortofrutticolo all’ingrosso ora riqualificata, circa 100 bambini dagli 8 ai 12 anni provenienti dall’Istituto Scolastico Paritario Contubernio D’Albertis si sono cimentati in un circuito di discipline sportive: atletica leggera, ginnastica acrobatica, ciclismo, scherma storica e danza. Nella rassegna spazio anche al divertimento e alla creatività con un laboratorio musicale.
I bambini della scuola primaria sono stati affiancati dai giovani del Centro Boggiano Pico, polo specializzato nella riabilitazione e nel trattamento dei disturbi del neurosviluppo che fa parte del Piccolo Cottolengo Genovese, che nei panni di veri e propri tutor sportivi hanno dimostrato gli esercizi, i percorsi da svolgere, e hanno accompagnato gli atleti nelle varie discipline. Si tratta di giovani con disabilità intellettiva in carico presso il Centro Boggiano Pico, dove sono inseriti in percorsi educativi individualizzati, di inclusione scolastica, sociale e lavorativa.
“InSport nasce con l’intento di favorire una “nuova” inclusione nella quale sono i giovani adulti con disabilità intellettiva a mettere a disposizione le proprie potenzialità al servizio dei bambini neuro tipici, e non il contrario come normalmente accade – racconta la Dott.ssa Barbara Ballabene, Coordinatrice del Centro Semi Residenziale del Centro Boggiano Pico – È necessario superare una stigmatizzazione della disabilità per raggiungere una “speciale normalità”, che non può prescindere dalla condizione di fragilità ma deve però oltrepassarla. Abbiamo bisogno – conclude Ballabene – di credere nelle potenzialità di ogni persona, di scoprirle, perché sono queste che determinano una migliore qualità di vita, di tutti. Ci piace pensare che se le persone con disabilità possono imparare meno, possono però insegnare molto”.
In campo insieme ai bambini e ai ragazzi c’erano tante Associazioni sportive genovesi che lavorano a favore dell’inclusione: Free Sport, Uisp, Cambiaso Risso for Special, Zena Runners, Jarret Centro Studi Danza, I Gatteschi, Il Bosco del Monte Outdoor.
Al termine della manifestazione, patrocinata dal Comune di Genova, dal Municipio Bassa Val Bisagno e realizzata con il supporto di Coop Liguria, i partecipanti hanno fatto merenda insieme e hanno ricevuto un attestato di partecipazione.
“In questi primi 100 anni di storia – spiega Don Dorino Zordan, Direttore dell’Opera Don Orione a Genova – il nostro ente, pur rimanendo fedele allo spirito del suo Fondatore, ha saputo interpretare i bisogni emergenti della società contemporanea, adattandosi e offrendo risposte concrete. Oggi – spiega Don Zordan – vogliamo porre l’attenzione sui nostri ragazzi, sul loro diritto ad autodeterminarsi, e sul loro futuro. L’inclusione, anche quella sportiva, deve essere alla base del progetto di vita. Quando affrontiamo il tema della disabilità – conclude il Direttore – non dobbiamo dimenticare di mettere prima di tutto la persona al centro.”
“Lo sport – ha detto Francesco Libello, Consigliere nell’Ambito dello Sport del Municipio III Bassa Val Bisagno – svolge un ruolo formativo ed educativo fondamentale nella crescita dei nostri bambini e dei ragazzi, e così è anche nella vita di noi adulti. Lo sport, poi – continua Libello – ha la straordinaria capacità di mettere insieme le persone, di unire, di superare e abbattere le barriere fisiche e non solo. Per questo le istituzioni hanno la responsabilità e il dovere di sostenere l’inclusione sportiva, di supportare concretamente le associazioni e gli enti del territorio che operano nell’ambito della disabilità non solo in iniziative come questa, ma nella loro preziosa attività quotidiana”.