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Genova – La musica del cuore per le persone fragili

Genova – La musica del cuore per le persone fragili

Elena, musicoterapeuta al Villaggio della Carità, Piccolo Cottolengo Genovese, ci racconta qualcosa del suo lavoro.

Spesso mi chiedono cosa significhi condividere la musica con ospiti fragili e spesso destinati ad un progressivo decadimento.

La risposta è complessa e articolata. Vorrei raccontare il percorso in essere con gli ospiti della Casa genovese dei Camaldoli.

L’attività musicoterapica al Villaggio della Carità è sempre un’attività di gruppo rivolta separatamente ai differenti reparti, con un progetto ad hoc pensato in base alle esigenze e abilità degli ospiti, anziani e disabili, e con alcuni aspetti comuni che possono essere raccontarti e messi in evidenza.

Attraverso l’ascolto della propria “musica del cuore” è possibile accedere ad una propria memoria autobiografica e condividerla con il gruppo. La musica crea conoscenza e confidenza e consente di parlare di sé senza ricorrere alla comunicazione verbale, che in alcuni ospiti è gravemente compromessa. In genere stimolo gli ospiti a scegliere musica per sé stessi ma anche a fare dediche mirate per altri componenti del gruppo, soprattutto per chi non ha le competenze per poter operare una propria scelta: il gruppo viene in soccorso e custodisce la memoria musicale collettiva dei suoi membri.

Propongo ai gruppi momenti di produzione musicale condivisa, con l’uso di molti piccoli strumenti, soprattutto percussioni, shaker e strumenti digitali che consentono una produzione sonora soddisfacente anche a chi abbia una iniziale compromissione della motricità fine.

L’uso della voce ed il cantare insieme è un vero e proprio rituale di fratellanza, un gesto comunitario, ed alza il tono dell’umore con ricadute piacevoli che perdurano anche dopo la fine dell’attività.

Percorro con gli ospiti un pezzo di strada, che spesso è sufficientemente duraturo e consente lo spazio necessario per conoscersi a fondo. L’investimento emotivo è alto. Le separazioni – quando sopraggiungono – sono dolorose ma il tempo a disposizione è ricco e significativo. Moltissimo ho ricevuto e imparato: sull’animo umano, sulla musica e sulla possibilità di trovare linguaggi nuovi per comunicare in ogni situazione.

Elena Menichini

 

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