Giovani, costruttori di pace
Ultimo incontro del progetto STAR, finanziato grazie al Programma Erasmus Plus Giovani e coordinato da Endo-fap.
I partecipanti del progetto, provenienti da Albania, Romania, Polonia e Italia si sono collegati per l’ultimo meeting dal titolo “Peace builders” ovvero Costruttori di pace.
A due anni dall’inizio della guerra in Ucraina, hanno ascoltato la testimonianza di Don Moreno Cattelan, sacerdote orionino che vive da vent’anni in Ucraina e ora si trova a Kiev. Don Morento ha raccontato il dramma della guerra: oltre alle immagini del fronte, delle città distrutte, c’è una distruzione più nascosta che i missionari orionini incontrano ogni giorno nella povertà degli sfollati, nelle ferite di chi non vede la fine del conflitto e non ha più speranza, nei bambini che sognano una vita senza l’allarme che annuncia un nuovo bombardamento.
Essere costruttori di pace è qualcosa che si può realizzare anche senza vivere in un paese in guerra, come ha testimoniato Luca Muffato, dell’Orione Musical Group. Questo gruppo, nato 34 anni fa dal sogno di don Moreno di creare un musical su Don Orione, continua la sua opera di sostegno alle missioni orionine.
“La pace si costruisce aiutando le persone che incontriamo – ha detto don Moreno – Quando sei in pace è facile parlare di pace e di guerra, quando si è in guerra tutto cambia. Allora il messaggio che voglio lasciarvi è questo qui: perché c’è la guerra? Perché qualcuno vuole vincere su un altro. Vincere vuol dire essere egoisti, tutte le guerre hanno avuto la stessa origine. Dobbiamo uscire da questa mentalità, dobbiamo entrare nelle situazioni di guerra, di ingiustizia, di non libertà, sopraffazione, che ci sono in ogni parte del mondo. Voi giovani dove vedere queste situazioni, lì dovete intervenire voi, portando amore, comprensione, libertà, comunione. Voi avete la forza per fare questo! Lì dove vivete!“.
“Don Orione diceva che bisogna fare bene il bene e noi cerchiamo di fare questo, perché l’obiettivo del nostro impegno sono gli altri, fare stare bene gli altri meno fortunati di noi – ha detto Luca Muffato – Nessuno deve imitare un altro, trovate quello che è il vostro modo di fare del bene e fatelo bene! Forse tra vent’anni qualcuno di voi porterà la sua testimonianza dei progetti che ha realizzato…”
L’augurio a tutti questi giovani è quello di essere il “sole del domani” come ha detto don Orione: nella loro vita, nei piccoli gesti quotidiani che compiono a favore di chi è solo o meno fortunato possono essere costruttori di pace.
“Sarebbe una esperienza forte anche solo qualche giorno qui a Kyiv… chissà – conclude Don Moreno – Ma noi ci auguriamo che verrete a festeggiare con noi la pace ritrovata!”