XXVIII Domenica del Tempo Ordinario – Venite alla festa!

Terminata la parabola dei vignaioli omicidi, che abbiamo ascoltato domenica scorsa, Matteo dice hce i sommi sacerdoti  e i farisei cercano di catturare Gesù, ma temono la reazione della folla che lo considera un profeta.

Ecco allora Gesù che riprende a parlare con una nuova parabola, quella del banchetto nuziale. Le nozze e il banchetto nuziale sono nella Bibbia metafora del Regno di Dio.

Il re insiste nell’invitate alle nozze, ma gli invitati non accettano l’invito, ed egli insiste perchè la sala sia piena, non importa se i presenti siano buoni o cattivi: tutti possono partecipare al banchetto.

Chi sono quelli che rifiutano? E chi sono quelli che partecipano?

Nel contesto della parabola Gesù racconta questa parabola per la sua frequentazione con pubblicani, poi le prime comunità cristiane la interpretano riferendosi al rifiuto del Vangelo da parte degli ebrei. In ogni caso, il tema resta lo stesso: il rifiuto e di conseguenza il giudizio.

Per questo Matteo inserisce nel finale la cacciata dell’uomo che non ha la veste nuziale. Il giudizio finale riguarda tutti, chi ha rifiutato l’invito e chi lo ha accettato e per questo si illude di essere a posto. L’essere entrati nella sala non esaurisce il compito, serve avere la veste nuziale, ovvero un’adesione autentica al vangelo, non un cristianesimo di facciata.

E’ l’abito nuziale che autorizza a partecipare al banchetto, bisogna essere vestiti di Cristo, come scrive Paolo ai Galati.