Santa Maria La Longa – Agricoltura sociale, strumento di inclusione e di indipendenza
Il Piccolo Cottolengo Friulano ha ospitato un seminario dedicato all’agricoltura sociale, come strumento per l’inclusione e per l’indipendenza delle persone con disabilità.
Un percorso importante che si inserisce in un progetto complessivo della strategia del Sistema di salute della Regione Friuli Venezia Giulia.
L’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (ASU FC) prosegue infatti il suo percorso, “Noi siamo agricoltura sociale”, volto a declinare il valore e le opportunità dell’agricoltura sociale nel campo della salute e dell’inclusione sociale attraverso un ciclo di eventi organizzati sul territorio.
Lo scopo degli incontri è raccogliere le propoposte che stanno nascendo e sperimentare quelle nuove, e al contempo antiche forme di cura, di prevenzione e promozione offerte dal mondo rurale, supportate ormai da solide evidenze scientifiche di efficacia: nuove opportunità di sviluppo territoriale in grado di generare un benessere sistemico.
“Il progetto “Noi siamo agricoltura sociale” viene declinato anche rispetto ai temi dell’invecchiamento attivo, una delle grandi questioni aperte del nostro tempo, rispetto alle quali le nuove politiche devono tenere conto per individuare soluzioni, e farlo anche con questo modello sperimentale del budget di salute – ha detto il dott. Riccardo Riccardi, ssessore alla Sanità, Politiche sociali, Disabilità, Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia – questo significa dare risposte singole a fenomeni che vengono contestualizzati sulla persona, perché ognuno di ha delle dinamiche di vita diverse e deve riuscire ad avere risposte adeguate alle proprie esigenze“.
Sono intervenuti i referenti della fattoria sociale “Meleretum” del Piccolo Cottolengo di Don Orione e la fattoria sociale “MolinNovacco”, due realtà già radicate nel territorio che presentano caratteristiche complementari.
“Meleretum”, da poco fattoria sociale, ha iniziato un percorso di apertura e accoglienza a un “mondo altro” e più esterno alla struttura di cui fa parte; e “Molin Novacco” oramai decana e pioniera di inclusione e sviluppo di abilità ed autonomia, ormai conosciuta con una realtà complessa dove conserva valori e saperi antichi.