XVI Domenica del Tempo Ordinario – Grano o zizzania?
Dopo la parabola del seminatore, il discorso di Matteo prosegue con le parabole del grano e della zizzania, del granello di senapa e del lievito.
Gli insegnamenti fondamentali di queste parabole sono due. Il primo insegnamento riguarda il grano e la zizzania, il bene e il male, che crescono insieme in un intreccio che non spetta all’uomo districare: lo farà il Signore a suo tempo. Il secondo insegnamento riguarda la crescita del Regno di Dio. Essa non è legata da inizi clamorosi, ma segue leggi sue proprie, come accade per il granello di senapa e per il lievito.
Queste parabole rispondono a domande antiche quanto l’uomo: dove nasce il male? perché esiste il male se Dio è buono? perché se Gesù è il Messia il male continua a esistere? perché Dio non interviene a estirpare la zizzania e porre fine a tante ingiustizie?
Il cuore della parabola è il momento in cui il padrone ordina di non estirpare la zizzania. Perché lo fa? Perchè non succeda di sradicare anche il grano insieme alla zizzania, seminata dal nemico nel buio, nelle tenebre che albergano a volte nel nostro cuore.
La pazienda del padrone del campo si contrappone all’imnpazienza dei servi, che hanno fretta di dividere buoni e cattivi, di mettere la mano alla falce. Dio è paziente, sa aspettare, sa attendere che anche la zizzania possa diventare grano buono. La pazienza evangelica non è da confondere con indifferenza al male: il male alla fine sarà tolto ed eliminato, al tempo della mietitura.