Roma – La visita della famiglia carismatica orionina a Papa Benedetto XVI
Un piccolo gruppo in rappresentanza della famiglia carismatica orionina ha reso omaggio nella preghiera alla salma di papa Benedetto XVI. Nel gruppo erano presenti Don Maurizio Macchi, vicario generale, suor Mabel Spagnuolo, superiora delle Piccole Suore Missionarie della Carità, Don Flavio Peloso, Direttore generale emerito.
Riportiamo la testimonianza di don Flavio Peloso.
La mattinata è iniziata con la Messa nella Chiesa di Santa Marta, insieme a Gino Ortolani, presidente degli Ex allievi orionini romani.
Alle 9.00 in punto, sono arrivato davanti alla “porta della preghiera” perché, come previsto, iniziava l’omaggio alla salma di Benedetto XVI, esposta ai piedi dell’altare papale di primo mattino. Il Suo corpo era vestito con i paramenti sacri bianchi e rossi e la mitra. Una reliquia.
Ho potuto accedere direttamente al presbiterio della basilica di San Pietro con una piccola delegazione orionina, con il vicario Don Maurizio Macchi e la superiora generale, suor Mabel Spagnuolo. Appena uscito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, abbiamo potuto entrare. Dentro era ancora raccolta in preghiera Giorgia Meloni, presidente del Consiglio.
Ho vissuto questa sosta di un quarto d’ora in preghiera come un atto dovuto al caro e santo Papa e dovuto a Dio che ce l’ha dato a lungo, prima, durante e dopo il suo pontificato, come cuore e sapienza della Chiesa e del mondo.
Ricordo che durante gli anni degli studi di teologia, inquieti culturalmente, un professore citò il libro “Introduzione al cristianesimo” di Joseph Ratzinger. Volli leggerlo e conclusi “Questo sarà anche il mio cristianesimo”. Cominciai a seguire Ratzinger a distanza fino a quando, dal 1° marzo 1987, ebbi l’avventura di vivergli vicino, alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Poi Papa. Fu una sintonia di anima e di mente goduta e coltivata che molto influito sulla mia vita.
Per questo, appena possibile, stamattina ero lì a dire grazie.
Un’ulteriore grande consolazione è stato il colloquio, occhi negli occhi, lucidi, con mons. Georg Ganswëin, da 30 segretario personale e familiare di Benedetto XVI. Ha dedicato la sua vita a Lui, con totale fedeltà, discrezione, sacrificio. È un grande anche Georg, permeato di umanità credente da Colui che ha servito da figlio.
Con la visita a Benedetto XVI, questa mattina, ho celebrato la liturgia di ringraziamento di una grazia tra le più importanti che il Signore mi ha dato.