Pescara – La fede di Dante non conosce barriere
Lo scopo di un opera di don Orione è di favorire l’esperienza di Dio. Don Orione stesso la descrive come “un’umile Congregazione religiosa (…) moderna nei suoi uomini e nei suoi sistemi tutta e solo consacrata al bene del popolo (…) affidata alla Divina Provvidenza. Nata dunque per i poveri, essa (…) vive, piccola e povera, tra i piccoli e i poveri, fraternizzando con gli umili. (…) Suo anelito è la diffusione tra il popolo dell’Evangelo e dell’amore al ‘dolce Cristo in terra’, nonché uno spirito più vivo e più grande di fraterna carità tra gli uomini”
Al Centro Don Orione di Pescara uno degli ospiti, Dante, ha rinnovato la sua consacrazione al Signore.
Nella Chiesa del Centro, ha pronunicato la formula di consacrazione con queste parole: “offro la mia vita e la mia condizione di disabilità a beneficio dei membri tutti, consacrati e laici e poveri della famiglia Orionina“.
“Il diritto di conoscere Dio in Gesù e a vivere la pienezza del suo amore nello Spirito è parte integrante della dignità della persona con disabilità. Quando esso è rispettato e promosso, porta la persona stessa ad aprirsi ai valori più alti che effettivamente la realizzano fino alla trascendenza con il dono totale e oblativo di sè agli altri e a Dio per raggiungere la piena maturità di persone a immagine di Cristo, cioè la santità“. Così recita un passo delle scchede di preparazione redatte dal Comintato per la Giornata Giubilare della comunità con le persone con disabilità del 2000.
“Grazie Dante Amedei per la testimonianza di fede che ci hai dato e tanti auguri – ha detto don Vittorio Quaranta, animatore pastorale del Centro – Tutti noi ti accompagneremo con la preghiera“.