Ucraina – La luce della carità nel buio della guerra
Don Moreno Cattetan, ritornato a Kiev, scrive alcune righe sulla situazione nella capitale ucraina:
Carissimi amici, da domani ci hanno avvisato che inizierà un razionamento dell’energia elettrica seguendo una mappa precisa. Per ora è tutto regolare, almeno qui in capitale, anche se gran parte del Paese è in black out.
Anche oggi ci sono stati bombardamenti in città. Siamo stati anche noi quasi 5 ore nella metropolitana che funge da rifugio. Da lunedì dell’altra settimana ogni allarme viene preso molto seriamente. Non c’è cosa più pericolosa di questi droni kamikaze che stanno diventando un vero incubo! La situazione è sempre molto cangevole. In peggio, però.
Siamo preoccupati. Non mettiamo le mani avanti, ma sicuramente ci attendono giorni difficili sotto tutti i punti di vista. Se l’obiettivo di Putin è annientare l’Ucraina, diciamo che sta facendo le prove generali. L’ inverno, qui ormai alle porte, sarà l’ occasione per attuare il suo micidiale piano: lasciarci senza corrente e gas!
Noi continuiamo la nostra attività senza remora alcuna. Ieri abbiamo ripreso il nostro servizio per i senza tetto portando loro un piatto caldo. Cosa che faremo due volte alla settimana. Anche in oratorio la vita continua. Ci dispiace chiudere quando scatta l’allarme, ma per sicurezza dobbiamo farlo. Come tutti aspettiamo tempi migliori. La tensione e la paura quotidiana mettono a dura prova la nostra missione che possiamo svolgere durante la pausa tra un allarme e l’altro.
A Leopoli, Don Egidio Montanri e don Fabio Cerasa, con alcuni volontari della Parrocchia, hanno visitato in ospedale i soldati feriti.
Nonostante l’allarme, sono andati all’ospedale di Topolna insieme ad alcuni volontari e animatori, per consegnare loro piccoli doni raccolti dai nostri parrocchiani. I soldati sono rimasti piacevolmente sorpresi e grati per la loro presenza e iniziativa.
Nell’orrore della guerra, brillano squarciando le tenebre le opere di misericordia: dar da mangiare agli affamati e visitare gli infermi.