XXVI Domenica del Tempo Ordinario – Vedere il povero che bussa alla nostra porta
Dopo la parabola dell’amministratore lodato per la sua scaltrezza, oggi la liturgia ci offre la parabola del ricco Epulone e del povero Lazzaro. Entrambe le parabole trattano il tema della ricchezza.
Epulone, il nome di uno dei due protyagonisti, significa mangione, come nella tradizione biblica il nome indica ciò che uno è: un uomo che si compiace di banchetti e di cibi abbondanti e raffinati. Il povero invece ha un nome, Lazzaro, che significa “Dio ha aiutato”.
Il povero che aspetta davanti alla porta di un ricco non era una scena inusuale in Orionte. La parabola ci presenta il povero e il ricco vicini, ma quest’ultimo non si accorge della presenza dell’altro. Quando invece entrambi muoiono la situazione dei protagonisti si capovolge.
Il ricco viene condannato perché non vede il povero affamato vicino alla sua porta. Il ricco non osteggia Dio né opprime il povero: semplicemente non lo vede. E’ questo il grave pericolo della ricchezza.