II Domenica di Pasqua –
Questa domenica è detta anche Domenica della Divina Misericordia o domenica in Albis.
Nei primi tempi della chiesa in fatti il battesimo era amministrato nella notte di Pasqua e i battezzati portavano vesti bianche fino alla domenica dopo Pasqua, giorni in cui deponevano le vesti bianche (in albis vestibus).
Come domenica della Divina Misericordia è stata istituita da Giovanni Paolo II nel 2000, come detto da Gesù a suor Faustina Kowalska per la prima volta nel 1931.
Oggi la liturgia ci propone l’apparizione di Gesù agli Apostoli. Nella prima parte Gesù appare, ma Tommaso è assente, nella seconda Tommaso è presente.
Siamo tutti un po’ come Tommaso: egli ci mostra che la fede in Gesù non è qualcosa di statico o di scontato. Passa da momenti bui alla professione di fede unica in tutto il nuovo testamento che identifica il Risorto con Dio, “Mio Signore e mio Dio”.
Gesù risponde a Tommaso con una formula di beatitudine. La nuova traduzione è più fedele al testo: “Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto”. Tommaso ha creduto perché ha visto, beati coloro che anche senza aver visto il Risorto hanno creduto. Tommaso avrebbe dovuto fidarsi della testimonianza degli altri, che a loro volta si erano fidati della testimonianza della Maddalena.
Anche noi rinnoviamo e viviamo la nostra fede, edificati sopra il fondamento degli Apostoli.