XXV Domenica del Tempo Ordinario – Il primo è colui che serve
Con la professione di fede di Pietro che abbiamo ascoltato domenica scorsa siamo giunti al centro del Vangelo di Marco, siamo arrivati alla vetta: tu sei il Cristo.
Subito dopo le parole di Pietro, proprio per ribadire la sua identità, Gesù fa il primo annuncio della passione. E oggi la liturgia ci offre il secondo. Si fa sempre fatica a concepire un Messia sofferente. I discepoli non comprendono, hanno timore a chiedere spiegazioni.
Mentre Gesù esalta l’umiltà fino all’annullamento di sè, gli apostoli cercano di strapparsi a vicenda un brandello di inconsistente prestigio. Mentre Gesù si sta incamminando verso la croce, i discepoli si preoccupano di grandezza, di precedenza.
Qual è allora l’antidoto a tutto questo? Rovesciare il modo di pensare: solo se ti metti al servizio di tutti hai le carte in regola per essere al primo posto.
Il brano di oggi ci stimola a fare un serio esame di coscienza: la ricerca del primo posto non si è fermata a Cafarnao, la bramosia di fare carriera ad ogni costo ci spinge ad atteggiamenti da mercato. E così si diventa prigionieri di un gioco perverso.