XXIV Domenica del Tempo Ordinario – Seguire Gesù sulla via della croce

Quest’oggi la liturgia ci offre il brano della professione di fede di Pietro, nei pressi di Cesarea di Filippo.

Con questo episodio termina la prima parte del Vangelo di Marco: nella prima parte, attraverso miracoli, esorcismi e controversie, Marco si preoccupa di svelarci pian piano chi è il Cristo.

Con la professione di fede di Pietro abbiamo un primo svelamento: Gesù interroga i suoi discepoli chiedendo “la gente chi dice che io sia?”. Pietro risponde “tu sei il Cristo”. Ma anche in questa circostanza Gesù impone loro severamente di non parlare di lui a nessuno. Perché?

Gesù non voleva che si propagasse di lui un’immagine falsa, di un messia politico più che religioso. Di che messia si tratta dunque? In gioco c’è la natura del messianismo di Gesù: egli è il messia che si identifica con il Figlio dell’uomo sofferente, che deve seguire la via della croce. E su questa via lo deve seguire anche il discepolo.

Non si tratta più dunque di capire che messia è Gesù, ma di seguirlo donando se stessi, la propria vita, magari pagando di persona. A scanso di equivoci, egli per tre volte annuncia la sua passione.

Ancora una volta Pietro ci rappresenta bene: anche noi, come lui, vorremmo distogliere Gesù dal cammino doloroso della croce, anche noi abbiamo la tentazione di “addomesticare” il Vangelo.

Oggi, anche a noi Gesù domanda: “e tu, chi dici che io sia?”.

Chi è Gesù per te in questo momento della tua vita?