Elbasan – Una missione in dialogo con la politica e le religioni
Don Rolando Reda, sacerdote orionino missionario in Albania, ha inviato alcuni aggiornamenti sulle attività svolte nella città di Elbasan: con i suoi 150 mila abitanti è una della maggiori d’Albania e là gli orionini sono presenti dal 18 ottobre1992, subito dopo la caduta del comunismo.
La maggioranza della popolazione è di tradizione musulmana, con un numeroso gruppo di Betashjan, una visione più spirituale dell’Islam, circa 30 mila ortodossi con tre chiese e un vescovo, alcune piccole comunità protestanti e un piccolo gruppo di cattolici, circa 600 persone, che fa capo alla comunità orionina nella chiesa dedicata a san Pio X. A Elbasan ci sono anche le suore di santa Giovanna Antida con la scuola per infermieri, le suore domenicane della beata Imelda con una scuola dall’asilo alla nona classe che conta 450 alunni e le suore di Madre Teresa che accolgono bambini abbandonati o di famiglie povere.
Una delle attività che ha caratterizzato fin da subito la missione ed è parte del carisma orionino è stato il cammino ecumenico e il dialogo interreligioso che non si evidenzia solo nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani ma attraverso varie collaborazioni, in progetti di formazione alla pace e alla solidarietà, durante tutto l’anno.
Su iniziativa di don Emilio circa 10 ani fa è stato fondato con i rappresentanti più alti di tutte le fedi il centro interreligioso che organizza momenti di formazione e attività che coinvolgono spesso tutta la città per esempio la marcia della pace sul tema del messaggio annuale del papa del 1° gennaio.
“Questo ha contribuito a far nascere tra noi una conoscenza più profonda e una collaborazione amichevole – ha detto don Rolando Reda – Purtroppo anche questo anno a causa della pandemia ancora in corso, non abbiamo potuto organizzare molte cose e anche nelle feste principali delle varie fedi si è sospesa la tradizionale visita per gli auguri a chi era in festa. Così per noi cattolici e Ortodossi è stato a Natale e Pasqua, per i Betashjan il 22 marzo la festa di Sultan Nevrusi, e anche il 14 marzo la festa della primavera“.
La pandemia ha colpito anche la comunità orionina: don Giuseppe Testa ne è stato colpito e così anche alcune suore di santa Giovanna Antida e le suore domenicane.
In questo periodo la comunità ha vissuto diversi incontri con gli ambasciatori. Il 19 aprile guidati dal teologo musulmano dott. Arben Ramkaj, in questo momento presidente del centro interreligioso, sono andati in visita a Tirana dal nuovo nunzio apostolico mons. Luigi Bonazzi da poco arrivato. Si è molto interessato a questa iniziativa ed ha apprezzato le attività e lo spirito che la guida invitando i sacerdoti orionini a coltivare questo che è quasi un unicum nel mondo.
Anche l’ambasciatore della Unione Europea in Albania, il dott. Luigi Soreca, giunto ad Elbasan per un incontro con i politici locali, ha voluto poi mettere in programma una visita alla Chiesa e si è fermato oltre un’ora con la comunità religiosa e con i giovani per conoscere le attività che si svolgono nel centro soprattutto quelle formative e di prospettiva per un futuro migliore e orientato all’ingresso dell’Albania nella Unione Europea.
L’ambasciatore ha anche promesso un aiuto concreto per sviluppare i programmi di formazione e collaborazione tra le diverse fedi, attività molto apprezzata a livello europeo e l’inclusione delle fasce più deboli ed emarginate, tipo i Rom e altre minoranze, nei processi culturali e di sviluppo.
Il 12 maggio anche l’ambasciatore OSCE (Organizzazione Europea per lo sviluppo e la sicurezza) dott. Vincenzo del Monaco ha voluto incontrare presso l’Hotel Skampa i rappresentanti del centro interreligioso: Il Myfti di Elbasan Agim Duka e l’imam arben Ramkaj dei mussulmani, Baba Faik Salamani e Dervish Ardit Muçodemi dei Bektashin, il vescovo ortodosso sua eccellenza Andon Merdani con il sacerdote Stravri Cipi, don Giuseppe Testa e don Rolando per la chiesa cattolica e Gentjana e Sokol Lulgjuraj, dello staff esecutivo e i pastori protestanti Ilirian Gjoni e Ilir Isaraj. Incontro fraterno e partecipato che ha suscitato l’ammirazione dell’ambasciatore.
“Questa serie di incontri ci hanno rafforzato nel proposito di proseguire nel dialogo e nella collaborazione con gli altri gruppi religiosi per la solidarietà e la pace” ha commentato Don Rolando.
I missionari orionini non hanno trascurato il compito di testimoni del vangelo: don Rolando insieme ad alcuni laici ha partecipato nel villaggio di Rrenas a 30 km da Elbasan, ad un incontro con una circa 20 adulti che vogliono conoscere Gesù. Il primo seme è stato gettato e verrà coltivato in attesa che fiorisca e porti frutti abondanti.
Con molta attenzione, un po’ di sacrificio e seguendo le norme di protezione, la pandemia non ha impedito gli incontri settimanali con le comunità di Mollas, Gostime, Gramsh e Cerrik, piccole comunità affidate alla cura pastorale dei religiosi orionini.
“Un grazie di cuore a chi ci sostiene con la preghiera e la solidarietà – conclude Don Rolando – lo Spirito Santo che ha guidato la vita di Maria madre di Gesù e madre nostra ci illumini la mente ed apra il cuore a tutte quelle iniziative che ci aiutano a percorrere la strada della collaborazione, della amicizia e della pace“.