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Noi saremo sempre amici

Noi saremo sempre amici

Oggi si ricorda San Giovanni Bosco, morto a Torino il 31 gennaio del 1888.

Il giovane Luigi Orione dopo aver lasciato per motivi di salute il conven­to dei Francescani di Voghera, con l’aiuto di Don Francesco Milanese, il 4 ottobre 1886, faceva il suo ingresso nell’Oratorio salesiano di Valdocco.

Il legame tra questi due giganti di santità è ben raccontato in un articolo di Antonio Lanza.

Il 17 dicembre 1887, assieme agli alunni della 5a gin­nasio, Luigi Orione si confessò per l’ultima volta da don Bosco .Anzi, rientrato come gli altri nella sala di studio, Orione uscì di nuovo e tornò da don Bosco. Fu quello il suo ultimo colloquio con il Santo. In quell’ultimo dialogo Don Bosco gli dirà parole di grande stima e conforto: Noi saremo sempre amici.

Morto don Bosco, tra i giovani che vegliano accanto alla sua salma esposta ai fedeli, il 1° febbraio 1888, c’è anche Orione, che prende dalla folla gli oggetti da posare sul corpo del Santo. Ad un tratto, Orione (come scrive egli stesso) ha una curiosa idea: pensa di affettare del pane, ridurlo in pillole da posare sul corpo di don Bosco, per poi distribuirle. Entrato nella sala di refezione prende un grosso e affilato coltello e si accinge ad affettare un filone di pane. Dalla fretta, vibrando il primo colpo, si spacca verticalmente l’indice della mano destra (egli è mancino). Angosciato, pensa subito che senza quel dito non potrà diventare sacerdote, come già aspirava. Avvol­ge allora nel fazzoletto il dito tagliato stringendolo bene e lo sostiene con l’altra mano. Corre presso la salma di don, Bosco e con viva fede accosta il dito sanguinante alla mano di don Bosco. A quel contatto la ferita si rimargina all’istante.

Narrando il fatto prodigioso, don Orione era solito mostrare la cicatrice rimastagli nell’indice destro, assicu­rando il perfetto funzionamento del dito.

 

La foto ritrae don Orione a Torino il 9 giugno del 1929 accanto all’urna di Don Bosco durante la traslazione da Valsalice alla basilica di Maria Ausiliatrice. Il 2 giugno dello stesso anno Papa Pio IX lo aveva dichiarato Beato.

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