IV Domenica del Tempo Ordinario – La preghiera, un assaggio di eternità
Subito dopo la chiamata dei primi quattro discepoli, Marco ci presenta Gesù che insegna nella Sinagoga di Cafarnao. Si tratta di un racconto che presenta una giornata tipo di Gesù, svoltasi a Cafarnao.
L’evento centrale del racconto è la guarigione di un indemoniato: intorno a Gesù che comanda agli spiriti immondi di andarsene regnano lo stupore e la meraviglia per l’autorità e autorevolezza del suo insegnamento. Il potere di Gesù si manifesta sia nel suo insegnamento sia nell’esorcismo.
La giornata inizia in Sinagoga con la preghiera comunitaria, continua nella casa di Simone con la guarigione della suocera e finisce con Gesù che alle prime luci del mattino seguente si ritira in in luogo in disparte a pregare.
Gesù è il modello della preghiera, ogni suo discepolo è chiamato a seguirlo, non è una scelta facoltativa. Gesù era solito andare in sinagoga il Sabato, giorno del Signore, per la preghiera comunitaria con i fratelli e spesso si ritirava in preghiera da solo, per incontrare Dio nel silenzio.
La Messa non è solo un precetto, ma è un momento di festa, perché è bello incontrare il Signore, è bello lodarlo con i fratelli e le sorelle, è bello essere Chiesa, comunità viva in cammino verso la gioia della Pasqua.