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II Domenica del Tempo Ordinario – Venite e vedrete

II Domenica del Tempo Ordinario – Venite e vedrete

La Liturgia ci propone un brano del Vangelo di Giovanni, che ricorda la chiamata dei primi discepoli.

Dopo il prologo, Giovanni inserisce la testimonianza del Battista e la chiamata di Andrea, Simone, Filippo e Natanaele. Segue il racconto del primo dei segni di Gesù, a Cana.

La scena della chiamata è suggestiva, i dialoghi tra Gesù e i discepoli sono brevi e vivaci. A differenza del racconto dei sinottici, in Giovanni sono i discepoli che prendono l’iniziativa: andarono, videro, si fermarono. Con una annotazione preziosa: erano circa le quattro del pomeriggio. Un’ora che non si potrà più dimenticare.

Andrea non può trattenere la gioia di quell’incontro e appena incontra suo fratello Simone lo coinvolge in questa nuova avventura.

Le prime parole che Gesù rivolge ai discepoli sono “che cosa cercate?”. E’ la domanda che egli rivolge anche al discepolo di oggi: cosa cerchi nella tua vita? A chi e a cosa vai dietro?

I discepoli non rispondono, ma gli chiedono dove dimora: avevano già capito che solo dimorando accanto a Gesù si può capire cosa cercare, cosa può dare senso alla propria esistenza.

La parola chiave potrebbe essere il verbo rimanere, che in Giovanni ricorre ben 34 volte. E’ un verbo tutt’altro che statico, richiede forza, è simbolo di fedeltà, di appartenenza, di unione.

 

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