Natale del Signore – La vera luce è tra noi

“Felice chi ha Betlemme nel suo cuore, nel cui cuore Cristo nasce ogni giorno” scrisse san Girolamo.

In questo anno si stanno facendo molti bilanci e riflessioni sul Natale in tempo di Covid-19: i cristiani delle prime comunità di Roma ne avevano colto il senso profondo, riconoscendo in Gesù il “Sol invictus”, festività pagana di fine dicembre, legata alla luce. Per le prime comunità Gesù è il sole che non conosce tramonto, colui che vince sempre le tenebre ed il male nel mondo.

Come discepoli di quel Bambino non possiamo accontentarci solo di luminarie, alberi e regali, sarebbe troppo poco.

Il Profeta Isaia ci introduce nel tema della luce e ci dona un messaggio di speranza, “Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce”.  Dopo le umiliazioni patite a causa delle deportazioni assire, si intravede la liberazione.

Noi cristiani sappiamo bene chi è quella luce che illumina e che salva: a noi il compiti di lasciarci illuminare come hanno fatto i pastori.

Anche nel prologo del Vangelo di Giovanni torna il tema della luce: “veniva nel mondo la luce vera”. Esistono anche luci false, quelle che abbagliano e ci fanno andare fuori strada, sono le nuovi “invasioni e deportazioni assire”, hanno cambiato nome ma hanno lo stesso scopo di sottomettere, far pagare il tributo, con l’illusione di essere libero.

Sarà ancora la grotta di Betlemme a illuminare il nostro cammino, le nostre scelte, le nostre famiglie?