IV Domenica di Avvento – Grazia e servizio
Dopo aver ascoltato il Vangelo di Marco nelle prime due domeniche di Avvento e Giovanni nella terza, oggi la liturgia ci propone uin brano di Luca: l’Annunciazione.
In tutti gli anni del ciclo liturgico, Maria è la figura protagonista della quarta domenica.
L’angelo, salutando Maria, la chiama “piena di grazia”: il termine usato dall’evangelista Luca non è facile da tradurre, in italiano è necessario ricorrere ad una perifrasi.
Bruno Maggioni, il biblista recentemente scomparso, preferiva questa traduzione: amata gratuitamente e per sempre dal Dio. Questo è il nome profetico di Maria, che manifesta il senso profondo della missione che le viene affidata da Dio: essere nel mondo il segno dell’amore generoso, gratuito e fedele di Dio. Maria è il luogo in cui l’amore di Dio verso l’uomo si è come concentrato in tutta la sua pienezza, è la prova che Dio ama gratuitamente.
Maria si definisce “serva del Signore”: nella Bibbia il termine servo non ha un valore dispregiativo, anzi è un titolo di onore. Il servo è colui che Dio chiama a collaborare al suo disegno: servo è Mosè, servi sono i patriarchi ed i profeti, anche Gesù è servo.
Nei due nomi di Maria, piena di grazia e serva, è racchiuso tutto il progetto di Dio, tutta l’esistenza cristiana: tutto ciò che sei e che hai è dono di Dio (grazia), tutto ciò che sei e che hai deve farsi dono, servizio. La chiamata di Dio, il dono della suo amore gratuito, ci spinge a farci dono per gli altri.