III Domenica di Avvento – Testimoniare la luce con la nostra vita

Anche in questa domenica il personaggio centrale è Giovanni Battista, personaggio chiave di questo tempo liturgico.

Il brano di oggi, tratto dal primo capitolo del vangelo di Giovanni, ci presenta il Battista, la sua testimonianza, la sua identità e la sua missione: “Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce ma doveva dare testimonianza alla luce.”

Le parole chiave del brano di oggi sono testimonianza e luce.

Il Battista mette subito in guardia contro false aspettative sulla sua identità, dicendo di essere solo una voce che grida nel deserto per preparare la strada alla venuta del Signore.

La missione del cristiano è la stessa: quando si è innamorati veramente del Vangelo, quando troviamo in esso il senso profondo della nostra vita, allora la nostra testimonianza, il nostro stile di vita diventa luce per le persone che avviciniamo quoditianamente. “La Chiesa non fa proselistismo, essa si sviluppo per attrazione” ha detto papa Benedetto XVI.

Anche don Orione ha attirato molte persone lontane dalla Chiesa, perché era un testimone credibile del Vangelo, perché a parlare era il suo grande cuore aperto a tutti, senza escludere nessuno, specialmente i più poveri ed emarginati, non solo dal punto di vista materiale. Tutto questo era frutto del suo grande amore per Gesù.

Come il Battista, come Don Orione, come tutti i Santi siamo chiamati a dare testimonianza alla luce, cioè al Signore Gesù: ciascuno è chiamato secondo le sue condizioni particolari a dare la sua risposta.

Gesù è la luce che splende anche quando noi viviamo momenti difficili, di tenebra, quando barcolliamo nel buio. Egli è sempre presente, anche quando noi non accogliamo la sua luce, pensando di vedere meglio con altre luci, forse più luccicanti all’apparenza, ma ingannevoli.