Segretariato delle Opere di Carità – Quale futuro per le opere?
Il Segretariato delle Opere di Carità si è riunito in videoconferenza, per continuare il lavoro di approfondimento sulla Cura ed il Progetto di vita.
Anche se lontani, ciascuno nella propria sede, i partecipanti all’incontro hanno preseguito il dialogo ed il confronto che da anni viene portato avanti per migliorare la cura e l’assistenza delle persone fragili nelle strutture orionine.
I primi due incontri, uno per la zona Centro e uno per Piemonte, Lombardia e Liguria, hanno approfondito il tema dello scenario storico in cui stiamo vivendo.
Ci troviamo in una quarta fase, dove lo Stato, oltre ad arretrare nei servizi e nella copertura dei fabbisogni, mette anche sotto stato d’accusa le organizzazioni che gestiscono il Welfare per conteo dello stesso Stato.
Che scelta fare oggi? Tornare a prima come se niente fosse? Oppure chiudere progressivamente? E se invece di tornare indietro provassimo a innovare? Questa terza opzione si può anche ritrovare nel Piano di Resilienza messo a punto dal gruppo di esperti nominato dal govero.
Da queste riflessioni nasce una domanda, a cui gli operatori delle case di carità orionine cercano di dare una risposta: quale futuro per il Piccolo Cottolengo?
