Papa Francesco – Fioriamo come comunità per guarire un’economia malata e il mondo
Papa Francesco ha proseguito ieri durante l’udienza del mercoledì il ciclo di catechesi intitolato “Guarire il mondo”. Questo quarto appuntamento ha per tema La destinazione universale dei beni e la virtù della speranza.
Francesco concentra la sua attenzione sull’economia, un’economia malata origine delle disuguaglianze rivelate dalla pandemia, “frutto di una crescita economica iniqua – che prescinde dai valori umani fondamentali“.
“È un’ingiustizia che grida al cielo! – continua il Santo Padre – Nello stesso tempo, questo modello economico è indifferente ai danni inflitti alla casa comune. Non si prende cura della casa comune. Siamo vicini a superare molti dei limiti del nostro meraviglioso pianeta, con conseguenze gravi e irreversibili“.
Disuguaglianze sociali e degrado ambientale hanno la stessa origine: il peccato di “voler possedere e dominare i fratelli e le sorelle, la natura e lo stesso Dio“. Di fronte a tutto questo, i cristiani non devono rimanere fermi: la speranza cristiana sostiene la volontà di condividere.
L’esempio da seguire è quello delle prime comunità cristiane: nei tempi difficili della prima Chiesa si unirono in un cuore solo e un’anima sola, mettendo i beni in comune e testimoniando che la radice della loro speranza è il Risorto.
Già mercoledì scorso papa Francesco ha sottolineato che la crisi della pandemia è nel contempo un’occasione unica per cambiare in meglio questo nostro mondo: da una crisi non si può uscire uguali, o si esce migliori o si esce peggiori.
“Possano le comunità cristiane del ventunesimo secolo recuperare questa realtà – la cura del creato e la giustizia sociale: vanno insieme -, dando così testimonianza della Risurrezione del Signore. Se ci prendiamo cura dei beni che il Creatore ci dona, se mettiamo in comune ciò che possediamo in modo che a nessuno manchi, allora davvero potremo ispirare speranza per rigenerare un mondo più sano e più equo“.