Milano – Lettera ai volontari
I mesi di chiusura nelle strutture socio sanitarie hanno portato a numerosi cambiamenti: niente visite dei parenti, niente feste né uscite, isolamento in reparto, niente volontari.
Questi ultimi sono una risorsa preziosa per la qualità di vita degli ospiti anziani e disabili: con il loro entusiasmo portano allegria e novità, con la loro carica di affetto aiutano a far sentire speciali e amate persone che non hanno altri legami importanti, sono disponibili per un caffè o una passeggiata, riescono a portare un sorriso e una carezza a tutti.
Anche la loro assenza è pesata e ha mostrato ancora di più il loro ruolo e la loro importanza nella grande famiglia di Don Orione.
Don Pierangelo Ondei, direttore del Piccolo Cottolengo di Milano, ha affidato ai social un pensiero dedicato ai suoi volontari e che ora è anche un po’ per tutti i volontari delle case orionine.
Carissimi amici, il 9 marzo abbiamo dovuto chiudere le porte del Piccolo Cottolengo. Come i parenti degli ospiti ed ogni altra persona, anche voi avete dovuto restare fuori.
Abbiamo trascorso un periodo di grandi sofferenze, soprattutto nei mesi di marzo ed aprile. Ora la situazione è decisamente migliorata. Gli ospiti hanno incominciato ad uscire dai loro nuclei di appartenenza dopo tre mesi. Sono piccoli segni di ritorno alla normalità, come qualche escursione in giardino, la Messa nelle due cappelle, la visita su appuntamento con i parenti esternamente all’edificio.
Nel periodo della chiusura abbiamo cercato di tenervi informati attraverso una serie di comunicazioni, perché vi sentiamo parte importante della nostra famiglia. Voglio dirvi a questo proposito che abbiamo sentito la vostra mancanza.
Abbiamo dovuto rinunciare alla presenza dei volontari del Banco Benefico di primavera (grande aiuto per il Cottolengo), proprio in un momento in cui le spese per i materiali protettivi, le disinfezioni degli ambienti e delle persone, ci stanno mettendo in difficoltà.
Abbiamo sentito la vostra mancanza in tutte quelle piccole ma preziose attività che riempiono la vita dei nostri ospiti: la vostra disponibilità a portarli fuori per una breve passeggiata, la vostra parola amorevole, il vostro sorriso che fa tanto bene, la vostra calda amicizia. È una parte di umanità che in questi mesi ci è mancata.
Il tempo in cui potrete ritornare in mezzo a noi ancora non lo conosciamo. Dipenderà dall’andamento della pandemia che nessuno conosce. Dipenderà dalla scoperta di terapie efficaci nella guarigione di chi contrae il virus. Dipenderà soprattutto, io credo, dalla produzione di un vaccino che ci restituisca agli stili di vita consueti.
Intanto restiamo sempre uniti, in comunione spirituale.
A tutti voi invio il mio caro saluto e vi metto sotto la protezione di Don Orione, nella speranza che il tempo che ancora ci tiene lontani non sia troppo lungo.
Don Pierangelo Ondei, Direttore