Kiev – Per cominciare qualche panchina ed un campo da calcetto
Non serve molto per iniziare, basta creare uno spazio di incontro e di condivisione: una panchina per sedersi e chiacchierare, un campo da calcetto e uno da pallavolo per giocare insieme. Grazie al linguaggio universale del gioco sarà più facile incontrare le persone del quartiere e iniziare un percorso insieme.
Prosegue il cammino della missione orionina a Kiev, in Ucraina, come possiamo leggere dalle parole di Don Moreno Cattelan:
Durante la seconda settimana di lavoro abbiamo continuato lo sfalcio dell´erba e la sitemazione di un piccolo campo da calcetto. Per far spazio al rettangolo di gioco sono stati tagliati alcuni cespugli e piccoli alberi di robina, cresciuti spontaneamente. Giovedi sono arrivati tre camion di terra dal vicino cantiere. Abbiamo così potuto spianare la parte del terreno che si presentava più accidentata. Ora quasi un terzo dell´area è stata in qualche modo ripulita e sistemata. E´ prevista anche la realizzazione di un campo da pallavolo e un’ area attrezzata con panchine. Non appena questa prima fase del lavoro sarà terminata pensiamo già di aprire lo spazio al pubblico.
Dal vicino palazzo la gente guarda, invia su instagram qualche foto scattata dal balcone e chiede quando si potrà giocare. Ancora qualche giorno di pazienza, rispondiamo, e poi…partiremo per questa nuova avventura!
Venerdi mattina abbiamo avuto un incontro con il vicesindaco di Chabany per avere alcune delucidazioni su quanto è nostra intenzione realizzare già nei prossimi mesi. Nel pomeriggio siamo stati nella chiesa di san Nicola (la parrocchia dove, da dopo Natale, abbiamo iniziato a collaborare) per la celebrazione della Divina Liturgia. Abbiamo incontrato otez Ivan e Pavlo che ci hanno aggiornato sulla situazione attuale delle attività in parrocchia dalla quale mancavamo dall’8 marzo. Siamo tornati a casa verso le 21.00 a causa del traffico intenso. Con la cena abbiamo così concluso questa singolare esperienza.
Un particolare ringraziamento va a don Egidio che oltre ad aver fatto da ottimo cuoco, ha guidato il lavoro dei nostri seminaristi Mykhailo K., Roman, Andry; al chierico Mykhailo C. e agli amici Edik e Roman. Sabato mattina, prima che il gruppo partisse per L´viv abbiamo celebrato la Santa Messa. Era la festa di San Benedetto Abate, patrono d´Europa. Anche noi, a distanza di centinai di anni, abbiamo vissuto in queste due settimane il suo celebre motto: “Ora et labora”. Come i primi monaci benedittini abbiamo pregato, abbiamo “dissodato” il terreno e vissuto qualche giornata in allegra fraternità.
A San Benedetto, a San Luigi Orione e alla Madonna del Buon Consiglio affidiamo l’inizio di questa nuova avventura che continua nel nome della Divina Provvidenza.