Buon compleanno, oratorio!
Il 3 luglio 1892 un giovane chierico di appena vent’anni, Luigi Orione, inaugura nel cortile dell’Episcopio a Tortona il primo oratorio della Diocesi.
Pochi mesi prima, Luigi incontra un ragazzino che piange sul sagrato del Duomo, Mario Ivaldi. Mario è un po’ troppo vivace per frequentare la dottrina e quindi viene allontantato dalla classe. Luigi lo ascolta, lo accoglie, se lo fa amico con qualce carruba e lo invita a seguirlo nella sua stanzetta, sui voltoni del Duomo.
Da quell’incontro nasce un gruppo sempre più numeroso e chiassoso di ragazzini, che frequentano prima le stanze sul voltone e poi la Chiesa del Crocifisso. Molti storcono il naso per questa orda rumorosa che attraversa le strade della città e arrivano anche a lamentarsene con il Vescovo.
Monsignor Igino Bandi, sensibile alla questione sociale, vede nell’entusiasmo di questo giovane una risorsa preziosa. Questi, nelle sue prediche e nelle lettere pastorali ripete al clero e ai fedeli, quasi come un ritornello, “fuori di sacrestia”, cioè mettetevi nell’azione caritativa e nell’impegno sociale per andare incontro ai problemi e alla vita della gente povera.
Così, il Vescovo fa sua questa iniziativa per proteggerla e per consolidarla e dona ai ragazzi guidati dal chierico Orione il giardino della sua casa, perché diventi la sede dell’oratorio.
Il 3 luglio 1892 è festa in città, il Vescovo inaugura l’Oratorio San Luigi, il primo della diocesi.
Il vescovo Bandi ritiene tanto significativo e importante quell’oratorio, da darne notizia nella sua Relatio ad Apostolicam Sedem in occasione della Visita ad limina in Vaticano del 18 febbraio 1895: “Da due anni a Tortona fu istituito un nuovo collegio cattolico dovuto alla cura e all’attività di un certo chierico che sarà ordinato al più presto (Luigi Orione), il quale, già alunno dell’Oratorio torinese di S. Francesco di Sales fondato dal celeberrimo e benemerito sacerdote Don Bosco, sembra avere assorbito molto del suo spirito in favore della educazione cristiana degli adolescenti; a lui si offrono, quali assistenti e zelanti aiutanti, alcuni chierici e laici, e volentieri parecchi cittadini cattolici nel vero senso gli affidano per l’educazione i giovani il cui numero è già giunto a centoventi. Questo istituto, fondato soprattutto sulla fiducia nella Divina Provvidenza, che benedissi con tutto il cuore e che sostengo con tutte le forze possibili, è destinato a riparare i cattivi effetti delle scuole civili, alle quali spesso sono preposti maestri più o meno ostili alla Religione e ai diritti della Chiesa”.
128 anni fan dall’incontro con Mario Ivaldi è nato un grande progetto guidato dalla Provvidenza, che ci porta al 3 luglio di oggi, che ora abbraccia popoli di tante lingue e continenti, che accoglie e consola ancora chi piange e bussa alla sua porta.
Buon compleanno, oratorio!