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III Domenica di Pasqua – Rimani con noi, Gesù

III Domenica di Pasqua – Rimani con noi, Gesù

Nel Vangelo di oggi ascolteremo il racconto dell’apparizione di Gesù risorto a due discepoli che vanno da Gerusalemme a Emmaus: una pagina di vangelo di una squisita bellezza pedagogica.

Il racconto di Luca è molto articolato e ricco di particolari e ci descrive il viaggio di due discepoli delusi, sconfitti, forse impauriti. I discepoli sono scossi dalla morte di Gesù e dalle parole di alcune donne che dicono di averlo visto risorto: i sogni e le speranze di questi discepoli sono svaniti nel nulla. Non resta che ritornare alla vita di prima.

Seguiamo il racconto attraverso le azioni di Gesù.

Gesù si accosta e cammina con loro: non lo riconoscono, ma si fa accanto e ascolta, perché sa che sono feriti, si avvicina e li stimola a parlare dei loro pensieri e tristezze. Ascolta il loro racconto sui fatti di Gerusalemme senza commentare.

Poi Gesù risponde e spiega. Li chiama stolti, che in greco significa incapaci di comprendere l’agire divino: è l’incapacità di leggere la vita alla luce della Parola di Dio.

Gesù entra per rimanere: Gesù si ferma, perché i discepoli gli chiedono di restare. Senza questo invito, Gesù non ha altra possibilità che quella di andare oltre. Rispetta la nostra libertà, entra se lo facciamo entrare. Chi cammina accanto a te, trova anche i modi per rimanere con te, per non farti sentire solo, per sedersi con te a tavola.

Allo spezzare del pane i discepoli riconoscono Gesù. Quei discepoli oggi siamo noi, anche a noi può capitare con il Signore di sentirci tristi, delusi, fino a sperimentare quella gioia che fa ardere il cuore.

Chi ci incontra, ci riconosce dallo spezzare il pane? Chi ci avvicina percepisce che abbiamo incontrato il Signore nell’Eucarestia?

I discepoli di Emmaus partono senza indugio: quando si è fatta vera esperienza del Risorto, quando ci si è nutriti del suo Pane spezzato, non si può tenere per sè la gioia provata. L’Eucarestia fa nascere nel cristiano l’urgenza di testimoniare e di evangelizzare, dovrebbe inondare di gioia la nostra vita, i nostri gesti e le nostre parole dovrebbero dimostrare che è successo qualcosa di grande. La celebrazione eucaristica diventa vita eucaristica.

 

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