Domenica di Pasqua – Vedere e credere in Gesù, Mistero d’Amore
Il brano di Vangelo che ci viene proposto oggi si trova solo in Giovanni.
Maria di Magdala si reca al sepolcro di buon mattino, vede la pietra rotolata ed il sepolcro vuoto. Corre ad avvertire i discepoli che qualcuno ha portato via il corpo di Gesù. I discepoli accorrono, Giovanni arriva per primo e vede i teli funerari a terra, ma non entra.
Nel brano ricorre quattro volte il verbo “vedere”, tradotto sempre nello stesso modo in italiano, mentre nella versione in greco ci sono tre forme verbali diverse.
Maddalena e il discepolo che arriva per primo vedono, nel senso di un vedere immediato, che non va oltre.
Pietro arriva e vede, nel senso di uno sguardo che osserva con attenzione, che coglie i particolari, come i teli funerari piegati.
L’ultimo verbo indica un vedere penetrante di chi sa cogliere il significato nascosto di ciò che materialmente appare, un vedere che si avvicina alla fede: è il discepolo amato, che entrato dopo Pietro, “vide e credette”.
Che ognuno di noi possa, alla luce della Resurrezione di Gesù, vedere, cioè penetrare sempre più il mistero di Amore del Signore Gesù. Molti restano affascinati dalla figura di Gesù, ma si fermano sulla soglia: un grande maestro, ma nulla più.
Come cristiani siamo chiamati a testimoniare la bellezza di quel passaggio, Pasqua appunto, dal semplice vedere al vedere con gli occhi della fede, dall’ammirare la saggezza di Gesù al riconoscerLo come Via, Verità e Vita.