Bergamo – Intervista a Don Alessio Cappelli, direttore del Centro Don Orione
Il sito Vatican News ha pubblicato un’intervista a Don Alessio Cappelli, direttore del Centro Don Orione di Bergamo: in quella struttura si contano al momento 20 vittime, per una struttura che dispone di 222 posti in Rsa, Residenza Sanitaria Assistenziale, 24 posti destinati a chi è in stato vegetativo e 60 posti, oggi liberati, per la riabilitazione.
Anche don Alessio Cappelli è in isolamento, perché risultato positivo al coronavirus.
La vita quotidiana al centro è stata stravolta dall’epidemia, prima gli anziani vivevano un rapporto affettuoso e intimo con il personale, fatto di saluti, di abbracci e gesti di tenerezza. “Oggi invece gli infermieri sono quasi irriconoscibili. Anche qualche volta quando vengono da me, perché io sono positivo al coronavirus, faccio difficoltà a riconoscere la persona che è sotto la tuta, che indossa la mascherina“, dice Don Alessio.
Don Alessio racconta anche di provare “un senso di impotenza il perché…perché… perché. Di fronte a queste domande non ci sono tante risposte. L’unico modo per poter passare questo momento difficile è pensare alla Croce del Signore. Ecco quando vedo passare il carro funebre penso solamente ad affidare tutti quanti al Signore. Sono riuscito a portarmi qui in camera l’occorrente per la Messa, quindi ogni giorno quando celebro lo faccio per chi è ancora vivo, per il personale sanitario, e anche per coloro che purtroppo ci hanno lasciati. Ecco come sacerdote ho cercato in questi tre anni di creare un clima di amicizia con gli ospiti. Li conosco quasi tutti per nome e quindi sapere che Antonio, Bertilla, Anna hanno perso, per esempio, i loro cari mi fa piangere il cuore. Sento e penso che anche gli altri confratelli si sentono impotenti. Noi in comunità siamo in sette, abbiamo perso 4 confratelli.”
Nelle sue parole, anche un invito a tutti di non perdere la speranza che è dentro di noi che ci dice che ci saranno giorni migliori: “Forse dobbiamo sapere aspettare, dobbiamo affidarci di più al Signore dobbiamo pregare perchè questa luce possa veramente entrare in maniera definitiva e riportare così quel clima di fiducia di amicizia e anche di tenerezza nei nostri rapporti e con tutti quanti. L’importante è saper aspettare e anche alzare lo sguardo verso il Signore perché noi dipendiamo totalmente da lui, quindi andiamo avanti con la speranza che il Signore non ci delude e ci aiuterà a passare anche questo momento.“